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Circa 24 milioni di contagi e 800 mila vittime. Nel mondo nuove restrizioni anti-Covid Attualità Primo piano 

Circa 24 milioni di contagi e 800 mila vittime. Nel mondo nuove restrizioni anti-Covid

L’Europa occidentale, in particolare Spagna, Italia, Germania e Francia, è stata colpita da livelli di infezione che non si vedevano da molti mesi e in Asia la Corea del Sud e’ stata l’ultima nazione ad annunciare restrizioni In tutto il mondo, dal 6 giugno il numero di morti e’ raddoppiato con 100.000 decessi solo negli ultimi 17 giorni, mentre sono stati segnalati oltre 23 milioni di casi. L’America Latina è la regione più colpita, mentre più della metà dei decessi globali sono stati segnalati negli Stati Uniti, Brasile, Messico e India. Supera quota 23 milioni il numero di casi di Covid-19 nel mondo. La diffusione del virus dilaga ovunque. Ad oggi il dato globale è di 23.206.319 casi e i morti sono 804.444, secondo il centro di ricerca dedicato della Johns Hopkins University. Gli Stati Uniti registrano la quota maggiore di positività al coronavirus con 5. 668. 105 contagi e 176.362 di vittime. Segue il Brasile con 3.582.362 contagi e 114.250 morti. L’India ha raggiunto i 3 milioni di casi, un milione dei quali registrato solo nelle ultime due settimane. Il totale dei contagi è 3.044.940 (69.239 nelle ultime 24 ore), un dato che fa dell’India il terzo Paese per numero di infezioni accertate.
Il peggioramento in Corea del Sud Le autorità sanitarie sudcoreane hanno segnalato 397 nuovi casi di coronavirus, il numero totale di casi nel paese ha raggiunto 17.399. Il numero di contagi è il più alto dal 7 marzo. Il paese ha registrato un forte aumento delle infezioni negli ultimi 10 giorni, registrando oltre 2.600 nuovi casi, secondo i dati del Korea Centers for Disease Control and Prevention (KCDC). I morti registrati sono 309. Il primo ministro sudcoreano Chung Sye-kyun ha affermato che il governo sta valutando la possibilità di applicare linee guida più rigorose per le distanze sociali al di fuori della grande area di Seoul, ha riferito Yonhap. Nella capitale Seul, duramente colpita, sono stati segnalati 138 nuovi casi e altri 124 nella provincia di Gyeonggi.
Il Brasile ha registrato nelle ultime 24 ore altri 892 decessi legati al coronavirus, per un totale oltre 114.000 morti, e altri 50.032 casi di contagio, per un totale di infezioni che si avvicina a quota 3,6 milioni.Effetto-coronavirus sulle elezioni presidenziali di novembre. Secondo le proiezioni, a causa della pandemia, la partecipazione al voto postale sarà molto piu’ alta rispetto al passato. La posta americana ha anche realizzato un apposito sito Internet per dare informazioni ad elettori e uffici elettorali. Inoltre un comitato composto da entrambi i partiti controllerà l’attività delle Poste durante le procedure elettorale. Recentemente si erano moltiplicate notizie circa la riduzione di cassette postali e delle apparecchiature di selezione, tanto da indurre i democratici a evocare l’idea di un “sabotaggio”, sulla scorta dei continui allarmi lanciati dal presidente Donald Trump circa possibili brogli e falsificazioni dovuti al voto postale. In Libia crescono ancora in maniera marcata i casi in Libia che registra nelle ultime 24 ore altri 316 nuovi contagi da coronavirus, che portano a 10.437 il totale dei casi confermati nel Paese, secondo il Centro nazionale libico per il controllo delle malattie. Nel paese nordafricano i morti salgono a 188, i guariti a 1.085, e le persone attualmente positive passano a 9.164, con una distribuzione dei casi ormai in tutte le regioni del Paese. La situazione è critica nella maggior parte delle strutture sanitarie libiche, segnalano i media locali. Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha dichiarato giovedì in una nota che la diffusione del coronavirus, insieme al perdurare del conflitto, sta aggravando la crisi economica in Libia. I casi di Covid si sono moltiplicati di oltre 15 volte in meno di due mesi in Libia, si legge nella nota, che sottolinea come oltre mezzo milione di cittadini libici abbia bisogno di assistenza sanitaria in un momento cruciale per il Paese.La Tunisia registra nelle ultime 24 ore altri 131 nuovi contagi che portano a 2.738 il totale dei casi confermati nel Paese dall’inizio del diffondersi dell’epidemia. Preoccupa le autorità sanitarie la crescita costante di nuovi casi di origine locale in diversi governatorati del Paese. Degli ultimi casi recensiti, infatti, i contagi locali sono ben 124. Dal prossimo 26 agosto- scrive La Stampa- per entrare in Tunisia sarà necessario mostrare un test Covid-19 con risultato negativo, effettuato nelle 72 ore precedenti al primo imbarco e che non superi comunque le 120 ore dal test al momento dell’ingresso in Tunisia, a prescindere dal paese di provenienza. Diversi Paesi aumentano le restrizioni nel tentativo di impedire il manifestarsi di una seconda ondata. Venerdì l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha fissato l’obiettivo di contenere la pandemia in due anni e il capo dell’Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha tracciato un parallelo con la pandemia di Spagnola del 1918 costata la vita a 50 milioni di persone. «Abbiamo uno svantaggio di globalizzazione, vicinanza, connessione, ma un vantaggio di una tecnologia migliore, quindi speriamo di porre fine a questa pandemia prima di meno di due anni», ha detto. Senza un vaccino utilizzabile ancora disponibile, lo strumento piu’ importante che i governi hanno a disposizione è quello di limitare le loro popolazioni o imporre le distanze sociali. In Germania, un’universita’ ha dato il via a una serie di concerti pop come esperimento di massa. L’obiettivo e’ vedere se eventi con 2.000 persone possano riprendere in sicurezza. In Libano, dove si stanno ancora affrontando le conseguenze della devastante esplosione che reso inagibile parte della città, si teme che il fragile sistema sanitario faccia fatica a far fronte a un ulteriore picco di casi di Covid, soprattutto dopo che alcuni ospedali vicino al porto sono stati danneggiati. Le Americhe hanno sopportato il peso maggiore del virus in termini di salute- continua La Stampa-, rappresentando oltre la meta’ dei decessi nel mondo. “Guidiamo il mondo nelle morti”, ha detto giovedì Joe Biden, accettando la nomina a candidato del partito democratico alle elezioni presidenziali statunitensi. Il paese conta 176.332 morti su 5,7 milioni di infezioni. I nuovi casi quotidiani negli Stati Uniti sono in calo da settimane, ma gli esperti non sono sicuri che gli americani avranno la disciplina che serve a tenere sotto controllo l’epidemia. I paesi dell’America Latina stanno pagando il prezzo piu’ alto non solo per numero di morti, ma per l’espansione dell’attivita’ criminale e l’aumento della povertà. Senza una reazione politica efficace, «a livello regionale si puo’ parlare di una regressione fino a 10 anni nei livelli di poverta’ multidimensionale», ha detto Luis Felipe Lopez-Calva del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite.

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