You are here
Cava de’ Tirreni, Siamo cavesi: Distretto del Commercio, il Comune riscrive il diritto amministrativo Provincia Provincia e Regione 

Cava de’ Tirreni, Siamo cavesi: Distretto del Commercio, il Comune riscrive il diritto amministrativo

 L’avviso pubblico per l’adesione al Distretto Urbano del Commercio, comparso qualche giorno fa sul sito istituzionale del Comune di Cava de’ Tirreni, contiene una particolarità che, per quanto ne sappiamo, non trova precedenti negli ultimi trent’anni della storia amministrativa.

Infatti, gli operatori economici che intendessero manifestare il proprio interesse a partecipare, devono inviare la propria richiesta di adesione non solo al Servizio Unico Attività Produttive (SUAP), cioè all’ufficio comunale che dovrà istruire e valutare le proposte, ma anche, per conoscenza, direttamente all’Assessore alle Attività Produttive avv. Giovanni Del Vecchio.

In altre parole un Assessore, che dovrebbe essere responsabile solo delle attività di indirizzo politico, viene fatto rientrare nell’attività di gestione degli affari d’ufficio, che sono di competenza esclusiva dei dirigenti.

Per quale motivo le proposte di partecipazione devono essere inviate all’Assessore? Di cosa deve venire a conoscenza l’avvocato Del Vecchio nel momento stesso in cui la domanda viene formulata? Non lo sappiamo, e il bando non lo spiega. Resta solo il fatto che, come abbiamo detto, non abbiamo mai visto bandi pubblici in cui le domande siano inviate all’Assessore visto che il principio della separazione tra funzioni di indirizzo politico e funzioni di gestione amministrativa è entrato nell’ordinamento italiano nell’ormai lontano 1993. Si tratta quindi di un’altra innovazione negativa dell’Amministrazione in carica.

Invece – ma è inutile dirlo – su di un’altra cosa questa Amministrazione si è tenuta perfettamente in linea con la propria tradizione. Della costituzione del Distretto Urbano del Commercio nulla è stato comunicato e nessuno sa niente di specifico perché, come al solito, la questione non è passata all’esame di alcuna Commissione consiliare, nemmeno della Commissione Attività Produttive. Insomma, l’assessore deve avere piena conoscenza perfino di chi intende aderire, i consiglieri comunali non devono conoscere neppure le specifiche finalità dell’iniziativa”, fa sapere il gruppo Siamo Cavesi

scritto da 







Related posts