CASSIERA DI SUPERMERCATO A GUARDIA DEI SUPERALCOLICI!
Approfondiamo, con l’avvocato Simone Labonia, la notizia che ha visto il netto rifiuto della dipendente di un supermercato, alla vendita di liquori a giovanissimi!
La vendita di alcolici ai minori è regolamentata in Italia da un complesso di norme nazionali e sovranazionali, il cui obiettivo principale è quello di proteggerli dai rischi derivanti dal consumo di bevande alcoliche, in particolare per quanto riguarda la loro salute e lo sviluppo psico-fisico.
La principale normativa che disciplina la vendita è contenuta nell’art. 689 del Codice Penale, che stabilisce la punibilità di chiunque venda o somministri bevande alcoliche a un minore di 18 anni, con una sanzione amministrativa pecuniaria, che può variare da 250 a 1.000 euro. Se l’offerta di alcolici è rivolta a minori di 16 anni, la sanzione diventa particolarmente severa: è infatti prevista l’arresto fino a 1 anno. Inoltre, sanzioni penali per chi consente l’ingresso a minori di 18 anni in locali pubblici in cui vengono somministrate bevande alcoliche, se non accompagnati da un genitore o da chi ne fa le veci.
Oltre al Codice Penale, il Decreto Legislativo 158/2012, conosciuto anche come “Legge Balduzzi”, ha introdotto ulteriori restrizioni. Questo decreto stabilisce, tra le altre cose, che nei locali pubblici e nelle discoteche è obbligatorio esporre avvisi ben visibili che informino i clienti del divieto di vendita di alcolici ai minori di 18 anni. Inoltre, lo stesso decreto prevede sanzioni anche per chi somministra alcolici attraverso distributori automatici senza aver predisposto un sistema di controllo dell’età.
A livello europeo, non esiste una normativa unificata sulla vendita di alcolici ai minori, ma l’Unione Europea ha emanato diverse raccomandazioni agli Stati membri per limitare l’accesso dei giovani all’alcol. Uno dei documenti più rilevanti è la Strategia UE per ridurre i danni legati all’alcol (2006-2012), che invitava gli Stati membri a sviluppare politiche nazionali mirate a proteggere i giovanissimi e a ridurre il consumo di alcol.
La Commissione Europea, inoltre, promuove l’adozione di campagne di sensibilizzazione e incoraggia l’adozione di misure più restrittive, come il divieto di pubblicità di alcolici rivolta ai minori o l’adozione di etichette di avvertimento sui rischi per la salute.
Tuttavia, ogni Stato membro mantiene la propria autonomia legislativa nel disciplinare la vendita e il consumo di alcolici, con significative differenze tra un paese e l’altro.