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Caretta caretta, anno record di nidificazione: 33 nel Salernitano Provincia Provincia e Regione 

Caretta caretta, anno record di nidificazione: 33 nel Salernitano

La Campania si conferma la terza regione più gettonata da mamma tartaruga (54 nidi), specialmente nella provincia di Salerno: 33 nidi localizzati soprattutto a Eboli, Ascea Marina e Marina di Camerota. 17 le nidificazioni in provincia di Caserta, tra Castel Volturno e Mondragone. Un grande risultato ottenuto grazie all’impegno delle diverse associazioni presenti sul territorio, tra le quali quelle coordinate dalla Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli. 

Anche se i numeri esatti si avranno a fine stagione, si stima che i nuovi nati di origine campana saranno circa 2700.  

In testa alla classifica del boom italiano c’è la Sicilia (156 nidi). Seguono la Calabria (125 nidi), la Campania (54), Puglia (45), la Toscana (23), la Sardegna (18), il Lazio (18), la Basilicata (3), l’Abruzzo (1) e l’Emilia-Romagna (1).  

Un vero e proprio record che ha coinvolto anche le coste di Spagna e Francia, rispettivamente con 27 e 12 nidi. Dunque, complessivamente sulle coste del Mediterraneo Occidentale sono stati identificati 483 nidi.  

Il surriscaldamento delle acque, legato ai cambiamenti climatici, sta spostando sempre di più l’areale delle tartarughe marine verso il Mediterraneo Occidentale. Tuttavia, le aree di nidificazione spesso coincidono con zone di turismo balneare che, se non opportunatamente gestito, rischia di compromettere la schiusa delle uova.  Spagna, Francia e Italia sono, infatti, tra i primi sette Paesi mediterranei con la più alta pressione turistica.  Risulta quindi necessario trovare un compromesso tra attività economiche e salvaguardia della specie, creando un’alleanza tra i diversi stakeholders: operatori del turismo, amministrazioni locali, associazioni per la salvaguardia ambientale, cittadini e comunità scientifica. 

È proprio questa la sfida del progetto europeo Life Turtlenest, che mira a mitigare questi effetti attraverso l’implementazione delle attività di monitoraggio, la messa in sicurezza dei nidi, attività di ricerca scientifica e di informazione rivolte alla popolazione. 

Un grande ringraziamento va alle centinaia di volontari, provenienti dalle diverse associazioni partner di progetto, che per tutta l’estate hanno sorvegliato i litorali, monitorato e messo in sicurezza i nidi con costanza e impegno. Da porre in rilievo anche il lavoro dei gestori balneari, perché per la conservazione della specie Caretta caretta ora e nei prossimi anni sarà di fondamentale importanza la corretta gestione dei lidi e dei comportamenti di bagnanti e turisti; tanto che Legambiente, capofila di progetto, ha formato quest’anno quasi 5000 assistenti bagnanti, grazie a un accordo siglato con la Federazione Italiana Nuoto (FIN)

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