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Boom di certificati medici nel giorno del Green Pass obbligatorio Attualità Primo piano 

Boom di certificati medici nel giorno del Green Pass obbligatorio

Picco di certificati di malattia nel giorno del debutto dell’obbligo di Green pass: il 15 ottobre l’Inps ha segnalato un aumento di 17.320 lavoratori ammalati rispetto al venerdì precedente, il 22,6% in più. A segnalare di essere in malattia sono stati 94.191 lavoratori contro i 76.851 di una settimana prima. L’aumento è stato inferiore alla media, ma comunque alto, tra gli addetti del pubblico (+18,3%), superati dai “privati tutelati” (+21,1%). E s’insinua il dubbio che molti lavoratori siano rimasti a casa per “temporeggiare”, magari in attesa di vaccinarsi o di un rinvio dell’obbligo della vaccinazione. Ma dall’Ordine dei medici arriva un monito: “Niente certificati al telefono, si concedono solo dopo visita in presenza, come prescrive la legge. E per quelli rilasciati sono state seguite tutte le regole”.

I medici fanno muro – “La certificazione di malattia a carico del servizio sanitario nazionale – sottolinea a Il Messaggero Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie – è obbligatoria e viene rilasciata anche sulla base di sintomi presentati dai pazienti. I medici si limitano semplicemente a certificare quello che vedono o quello che il paziente dichiara. Ci sono sintomi però che non è possibile constatare, si pensi per esempio a chi dice di avere mal di pancia o giramenti di testa”.

E ricorda: “Il rilascio di certificati non in presenza del paziente ma a distanza è vietato dalla legge, è dunque un reato”

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