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Blitz anti camorra nel Napoletano, indagato senatore di Forza Italia. Coinvolti due marescialli dei carabinieri Cronaca Italia e Mondo 

Blitz anti camorra nel Napoletano, indagato senatore di Forza Italia. Coinvolti due marescialli dei carabinieri

Il gip di Napoli Maria Luisa Miranda si è riservato altresì di prendere una decisione in relazione alla posizione del senatore Luigi Cesaro, «all’esito – si legge nell’ordinanza – dell’eventuale autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni, ritenute rilevanti, secondo la procedura che verrà attivata

I MARESCIALLI COINVOLTI
Figurano anche due marescialli dei Carabinieri, già effettivi alla tenenza di Sant’Antimo, tra i destinatari dell’ordinanza. Le indagini hanno consentito di raccogliere indizi su illeciti rapporti tra i due marescialli e alcuni indagati. Il gip ha disposto per un militare, già sospeso dal servizio all’esito di un’altra recente indagine, la misura della custodia in carcere, e per l’altro, ora in servizio fuori provincia, la misura dell’interdizione dal pubblico ufficio. Il primo risponde dei reati di rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento, mentre il secondo del reato di favoreggiamento, aggravati dall’aver agevolato le attività illecite dei clan Puca e Verde.

ATTENTATI PER FAR DIMETTERE I CONSIGLIERI
È proseguito anche dopo le elezioni perse nel 2017 il controllo del Comune di Sant’Antimoda parte della criminalità organizzata. Dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sui rapporti tra il clan camorristico Puca e i fratelli del senatore di Forza Italia Luigi Cesaro  risulta documentato come, a seguito della mancata affermazione elettorale, la strategia criminosa sia stata finalizzata da un lato a far decadere quanto prima la maggioranza consiliare e dall’altro a mantenere, malgrado una Amministrazione di diverso schieramento politico, il controllo sull’Ufficio tecnico comunale attraverso la conferma nel ruolo di responsabile dell’ingegnere Claudio Valentino. In tale contesto, le indagini hanno fatto luce su due attentati dinamitardi, avvenuti il 20 novembre 2018 e il 4 dicembre 2018, indirizzati alle abitazioni di consiglieri comunali di maggioranza al fine di farli dimettere dalla loro carica e così far venir meno il numero legale per il funzionamento del Consiglio e determinarne lo scioglimento. Inoltre, sono stati individuati gli autori di un terzo attentato esplosivo, avvenuto il 6 gennaio 2018, contro l’abitazione dei familiari del collaboratore di giustizia Claudio Lamino. Sono stati inoltre individuati i mandanti degli atti intimidatori condotti con la minaccia di armi nei confronti di alcuni funzionari dell’Ufficio tecnico comunale, al fine di dissuaderli dall’accettare l’incarico di dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Sant’Antimo. Le indagini hanno infine permesso di ricostruire un collaudato sistema di illecita gestione dell’Utc nell’interesse dei tre clan locali Puca, Verde e Ranucci, con a capo l’ingegner Valentino, indagato sia per l’ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa (clan Puca), sia per episodi di corruzione e di turbata libertà degli incanti relativi a 4 gare a evidenza pubblica, del complessivo valore di oltre 15 milioni di euro.

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