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Battipaglia, sindaca con Forza Nuova per ricordare le foibe. L’Anpi: “Manifestazione squallida e fascista” Provincia e Regione 

Battipaglia, sindaca con Forza Nuova per ricordare le foibe. L’Anpi: “Manifestazione squallida e fascista”

“Una rosa per Norma Cossetto” è la manifestazione che ogni anno si tiene, in diverse parti d’Italia, per ricordare i massacri delle foibe. A Battipaglia, in piazza della Repubblica, a presiedere questo evento c’erano esponenti locali di “Forza Nuova”. E al loro fianco la prima cittadina di Battipaglia, Cecilia Francese. Un episodio che ha indignato  il presidente dell’Anpi Salerno Ubaldo Baldi. Che ha definito la giornata «una squallida manifestazione fascista» alla quale la sindaca avrebbe fatto «da spalla». Pronta la replica dell’amministrazione comunale e della diretta interessa. “Se un comitato che collabora con le scuole e con altre associazioni organizza una manifestazione alla quale invita anche il sindaco è doveroso quantomeno presenziare» replica Cecilia Francese, che liquida così l’episodio: «Il Comitato 10 febbraio collabora attivamente con molte scuole del nostro territorio, nessuno ha mai definito questa attività “vergognosa” perché fatta con reale spirito di appartenenza e nella speranza di tramandare una storia che appartiene a tutti noi. La polemica che si è sollevata è anacronistica e senza alcun fondamento e non appartiene né a me né alla mia amministrazione». Sulla stessa linea d’onda Valerio Longo. «In un periodo di crisi mondiale sanitaria, economica e sociale senza precedenti, la preistorica Anpi, sezione di Salerno, non trova niente di meglio da fare che attaccare con la bava alla bocca, addirittura offesa per la commemorazione di Norma Cossetto, uno dei simboli del martirio degli italiani nelle foibe, avvenuta a Battipaglia domenica scorsa» dice il consigliere comunale di Forza Italia.

Per Valerio Longo. «Onestamente non vedo all’orizzonte pericoli di ritorno al fascismo. Non avendo nulla di serio su cui fondare la loro legittimità e il loro ruolo, allora tirano dal cilindro l’antifascismo (senza il fascismo) postumo, diventato ormai un mestiere, e si inventano il nemico, un avversario che non c’è più».

 

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