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BALNEARI, SIB: PER IL TAR DI BARI È VALIDA LA PROROGA AL 2033 Attualità 

BALNEARI, SIB: PER IL TAR DI BARI È VALIDA LA PROROGA AL 2033

Sono state depositate dal TAR di Bari diverse sentenze di contenuto analogo (nnrr. 553/2024, 565/2024 e 566/2024) riguardanti l’atto deliberativo del Comune di Monopoli che aveva applicato l’art. 3 comma 1 della legge nr. 118/2022 (legge Draghi) riducendo la durata delle concessioni vigenti al 2024 ex lege nr. 14/2023 Milleproroghe (già 2033).

Il Comune di Monopoli, dopo aver esteso la durata della concessione demaniale  fino al 31 dicembre 2033, ha poi provveduto a ridurne il termine finale di efficacia al 2024 in applicazione dei principi dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato nr. 18/2021 e dell’art. 3, comma 1 della legge nr. 118/2022.
“Per il TAR di Bari, il Comune di Monopoli ha ritenuto illegittima la riduzione – ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio –  perché l’art. 3, comma 2 della stessa legge nr. 118/202 fa salva una diversa durata degli atti che sono stati sottoposti a pubblicità, in questo caso ex art. 18 del regolamento di attuazione del Codice della Navigazione”.

Accogliendo il ricorso dei concessionari di Monopoli gli atti del Comune “riducono illegittimamente l’orizzonte temporale al 31 dicembre 2024, per effetto di una non corretta applicazione dell’articolo 3, comma 2, della legge n. 118/2022” (punto nr. 11).
“Per il TAR di Bari – precisa Antonio Capacchione – vale la pena di ricordare che anche il Consiglio di Stato, con sentenza della sezione VII, 30 novembre 2023, n. 10378, ha espressamente stabilito come sia legittima la proroga al 2033 delle concessioni demaniali marittima ai sensi della legge n. 145/2018 a seguito della procedura comparativa di cui all’art. 37 del Codice della navigazione preceduta dalla pubblicazione delle istanze ex art. 18 del relativo regolamento, essendo vietate dall’ordinamento solo le proroghe automatiche” (punto 23)”.
“Siamo in attesa di conoscere la decisione del Consiglio di Stato – ha concluso il presidente del Sindacato – nella causa che sarà discussa oggi a seguito dell’annullamento operato dalla Cassazione a Sezioni Unite della sentenza dell’Adunanza Plenaria nr. 18/2021 su iniziativa della nostra Organizzazione. Sta di fatto che è certo che la giurisprudenza amministrativa non ha ancora un orientamento consolidato e uniforme. Lo dimostrano, se ce ne fosse bisogno, queste sentenze del TAR di Bari che si aggiungono a quelle del TAR di Lecce.
Ecco perché restiamo convinti – e lo ribadiamo nelle diverse sedi – che la soluzione della questione balneare non spetta ai Giudici ma al Governo e al Parlamento italiano”.

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