You are here
Arrestato rapper Niko Pandetta, era irreperibile dopo la condanna Cronaca Italia e Mondo 

Arrestato rapper Niko Pandetta, era irreperibile dopo la condanna

Arrestato il rapper Vincenzo Pandetta, in arte Niko, due dischi d’oro per il singolo Pistole nella Fendi e per l’album Bella vita. Ordine di carcerazione per spaccio ed evasione. Il cantante, dopo aver pubblicizzato nei giorni scorsi sui social la notizia della sua condanna, si era sottratto al provvedimento ma è stato rintracciato in zona Quarto Oggiaro a Milano dagli agenti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile della Questura di Milano. In tasca aveva 12mila euro, frutto, a suo dire, di un nuovo contratto discografico.

Pandetta, residente a Catania, alloggiava da alcuni giorni in un appartamento affittato in uno stabile di via Michetti. Il turbolento cantante, disco d’oro per il singolo ‘Pistole nella Fendi’ e per l’album ‘Bella vita’, è un abituale frequentatore del capoluogo lombardo, sia per le serate di movida nei locali sia per motivi di tifo calcistico. Sceso da casa intorno alle 8 in compagnia del suo manager, è stato lasciato salire sull’auto guidata da un amico dagli agenti appostati in zona e poi fermato a un semaforo rosso in via Lessona. Ai poliziotti è sembrato sorpreso, e avrebbe confermato di essere venuto a Milano “per firmare un contratto discografico” asserendo anche che poi “si sarebbe consegnato”. Secondo quanto si è appreso il trapper, riporta l’Ansa, ha dormito in una stanza affittata per lui proprio dal suo manager, un uomo di 33 anni di origini albanesi. Con Pandetta c’era anche un amico, di 38 anni, con precedenti per falso, alla guida dell’auto sulla quale è stato poi bloccato. La posizione dei due è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria: non si esclude che possa essere contestata a questi suoi collaboratori la ‘procurata inosservanza di pena’ essendo consapevole della sua latitanza, ormai nota anche pubblicamente. Il provvedimento di carcerazione è stato emesso dal Tribunale di Catania dopo che nei giorni scorsi la Cassazione ha respinto il ricorso dei legali del 31enne, rendendo definitiva la condanna. Lo scorso settembre, sul suo profilo Instagram, si era fatto fotografare in divisa da carabiniere. “Maresciallo non ci prendi”, il commento dell’artista, noto alle cronache anche per essere nipote del boss mafioso Salvatore Turi Cappello, in carcere dal 1993. “Sono abituato agli spazi stretti, alle case piccole, alle celle, alla scena italiana – aveva scritto sul suo profilo il cantante – Quando tornerò là mi porterò il vostro affetto. Da dentro vi darò nuova musica. Uscirò e mi vedrete più forte di prima”. E in un altro suo post, scrive l’Ansa, queste parole: “Sono cambiato ma pagherò il mio passato finché ci sarà da pagarlo. Non fuggo più né dalla polizia né dalle mie responsabilità”. Invece è fuggito. Ora si trova nel carcere milanese di Opera.

scritto da 







Related posts