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Anziana suicida nella casa riposo di Capaccio/Paestum: la procura indaga per abbandono di persona incapace Provincia e Regione 

Anziana suicida nella casa riposo di Capaccio/Paestum: la procura indaga per abbandono di persona incapace

Inchiesta penale per il caso del suicidio di un’anziana avvenuto, domenica sera , in una casa di riposo di Capaccio Paestum. A seguito di accurati rilievi investigativi eseguiti sul luogo del dramma, che ha visto la donna togliersi la vita lanciandosi dal terzo piano della struttura, i carabinieri della Stazione di Capaccio Scalo hanno denunciato in stato di libertà 5 persone per il reato di abbandono di persona incapace: coinvolti il legale rappresentante e il direttore della società che gestiscono la casa-albergo, il sostituto del medico di base che aveva in cura la donna e due congiunte della 77enne. La signora, originaria di Agropoli, era stata dimessa la mattina del giorno prima della tragedia dal Dipartimento di salute mentale dell’ospedale di Vallo della Lucania, per poi essere accompagnata alla residenza per anziani, nel pomeriggio, da due parenti.  Ampia l’informativa inviata alla Procura della Repubblica di Salerno dai militari dell’Arma diretti dal m.llo Giuseppe D’Agostino, esperto in materia avendo lavorato per anni presso il NAS di Salerno- scrive Stiletv-, per i quali, dunque, qualcosa non quadra nell’intera vicenda. Dalla documentazione di registrazione acquisita presso la struttura, infatti, è emerso che la donna assumeva benzodiazepine in quanto affetta da disturbi ossessivo-compulsivi, ovvero sottoposta a cura farmacologica: sarà ora l’autorità giudiziaria a valutare se doveva essere accolta come paziente in una residenza sanitaria assistenziale (RSA) e seguita da personale medico-infermieristico specializzato in maniera costante, anziché in una normale casa di riposo destinata, comunque, a persone ancora autosufficienti in quanto viene garantita un’assistenza saltuaria. Acquisito l’elenco di tutti gli ospiti presenti al momento del dramma e verbalizzata anche la collocazione di alcune telecamere all’interno della struttura, risultate in alcuni punti dubbie ed inappropriate, con i magistrati della Procura di Salerno chiamati ad accertare ulteriori responsabilità in merito alle indagini coordinate dalla Compagnia di Agropoli, agl’ordini del cap. Fabiola Garello.

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