Anche Gerardo Soglia costretto al dietro front. Iervolino non molla. Il ruolo di Milan in tutte le trattative di cessione
*L’editoriale del Direttore
Prima la Brera Holding, poi il Gruppo Angelini (colosso dell’industria farmaceutica), quindi il giovane rampollo della dinasty Del Vecchio, poi Giovanni Lombardi ed infine Gerardo Soglia. Chiunque si sia avvicinato alla Salernitana negli ultimi mesi, raccogliendo i “desiderata” di Danilo Iervolino che non ha mai nascosto le intenzioni di abbandonare la scena, si è visto chiudere le porte in faccia dopo trattative anche serrate. Tutti prima sedotti e poi abbandonati, tutti “bruciati” quando erano ormai prossimi al traguardo, tutti costretti a battere in ritirata….E siccome le persone in questione sono tutte rispettabili e di comprovate capacità imprenditoriali, nel caso di Gerardo Soglia anche di indiscutibile “appartenenza”, è evidente che qualcosa di strano, di opaco, nel modus operandi del club granata esista: non c’è più ombra di dubbio. Troppi indizi per non arrivare ad una prova! Quale? Sicuramente, provato anche dai tanti dissidi/divorzi consumatisi all’interno del club, che convivano all’interno della Salernitana due anime; quella di Iervolino ormai lontano da Salerno con il corpo, la mente e l’anima e quella dell’AD Maurizio Milan, figura centrale di tutte le negoziazioni per la cessione del club e, contrariamente all’ex patron di Pegaso, sempre più presente a Salerno con il corpo, la mente e l’anima….C’è un sottile filo rosso che tiene insieme tutte queste trattative poi abortite sul filo del traguardo, un’identica matrice, un unico regista, appunto il manager dagli “occhi di ghiaccio”, l’unico superstite delle tante “rivoluzioni” andate in scena durante la complessa gestione Iervolino. Chi è veramente Maurizio Milan? Un mero esecutore della volontà padronale, così come comodamente ama definirsi, o l’occulto ispiratore di tutte le manovre di palazzo? Il dubbio, legittimo, è quanto mai d’attualità, sicuramente da chiarire a breve anche se l’appellativo recentemente coniato per lui, “il Richelieu di Salerno”, sembra offrire spazi ristrettissimi ai residuali dubbi….
*Marcello Festa