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Amministrative a Vietri sul Mare: partita a due dall’esito niente affatto scontato Provincia e Regione 

Amministrative a Vietri sul Mare: partita a due dall’esito niente affatto scontato

Sono passate appena 24 ore dalla presentazione delle liste ed è il momento di fare un primo commento. Il primo dato, inconfutabile, è che queste amministrative sono state capaci in pochi giorni di bruciare una serie indefinita di candidati a sindaco. Solo qualche nome: Alfonso Gaeta, Matteo Buono, Mario Pagano, Michele Benincasa, Antonello Capozzolo, Antonella Raimondi, Giovanni Filosa, per un attimo si è paventata all’orizzonte anche l’ex primo cittadino Alfonso Giannella. Si potrebbero aggiungere anche i tentativi di riportare in competizione l’avvocato Michele Sarno o addirittura l’ex parlamentare Alfonso Andria ma si è trattato solo di ipotesi nate e morte nel giro di qualche secondo grazie al tempestivo intervento dei diretti interessati che hanno opposto un cortese ma netto “no grazie”. Sta di fatto che, alla fine solo rimasti solo in due: Giovanni De Simone, già da tempo designato “delfino” e successore dell’attuale sindaco uscente Franco Benincasa, ed Antonella Scannapieco, “competitor” poco considerato alla vigilia e che, invece, ha dimostrato caparbietà da vendere. Ed evidentemente anche più palle di chi doveva scendere in campo e poi si è tirato indietro.

Sarà indubbiamente un ben duello e, a chi lo sta facendo perché considera i giochi fatti, il consiglio è di togliersi quel sorriso beffardo dal viso. Non è così. Stavolta, più che mai, l’esito finale resta incerto.

La sola presenza di due liste consente ora ai vietresi di scegliere una volta per tutte e senza alibi chi preferisce e dove vuole andare. Una terza o una quarta lista avrebbe consentito di votare senza prendersi responsabilità. Stavolta è diverso, stavolta bisogna decidere da che parte stare.

Giovanni De Simone, attuale assessore da quasi un decennio, è la rappresentazione della continuità dell’amministrazione Benincasa e questo è un dato di fatto. Come è un dato di fatto che nella sua lista ci sono quasi tutti gli altri componenti dell’attuale giunta e della sua maggioranza. E pure Daniele Benincasa, figlio del sindaco uscente. Il tentativo d’inglobare nuovi elementi appare come un’operazione di rinnovamento ma questo solo il dopo potrà dirlo. Al momento il dato è questo.

Antonella Scannapieco rappresenta l’unico tentativo che si palesa oggi di portare aria diversa a Corso Umberto I ed al resto del paese. Anche questo è un dato di fatto. Ma è anche vero che la giovane raitese è stata eletta nella scorsa legislatura con l’attuale maggioranza che ha sostenuto per un paio d’anni, salvo poi defilarsi del tutto. Bisogna anche dire che la Scannapieco ha sbattuto la porta e se n’è andata in tempi non sospetti, tenendosi ben lontana da logiche che l’avrebbero potuta convincere a fare il passo indietro in cambio di assessorati/incarichi.

I vietresi ora possono scegliere con tutta serenità, o dare ancora fiducia a chi attualmente è in sella o dare libero sfogo ai continui lamentii che in questi mesi hanno caratterizzato la vita del paese. Senza se e senza ma.

Un altro dato inconfutabile sulla situazione vietrese è di natura politica. A Giovanni De Simone bisogna riconoscere la sua capacità di relazionarsi con le persone ma stavolta è stato facilitato dagli eventi. Non si è mai visto nella politica vietrese un pullulare di tavoli di trattiva e poi un traffico ad accaparrarsi il posto il sole. Con il risultato che Zingaretti, Berlusconi e Meloni potrebbero strabuzzare gli occhi. Si, perché De Simone (Partito Democratico) ha in lista anche Scermino (segretario cittadino di Forza Italia) e Capozzolo (Fratelli d’Italia). E la loro presenza non è frutto di scelta propria ma, vista la riconosciuta militanza, è anche di prese di comune accordo con i rispettivi vertici provinciali di partito. Ora, tralasciando i commenti apparsi sui social fino a pochi giorni fa contro l’attuale amministrazione e tenendo anche conto della sbandierata appartenenza politica, come faranno a giustificare ai propri presunti adepti la propria decisione di scendere in campo al fianco di De Simone? Quello di Vietri sta per diventare un “laboratorio politico” o è solo un guazzabuglio spiegabile solo ed esclusivamente come il tentativo di ritagliarsi un posto al sole senza avere certezze proprie? Ai vietresi farsene una regione.

La vicenda candidature ha messo in evidenza anche un altro dato politico: il Partito Socialista Italiano a Vietri non c’è più. O meglio: ci sono due entità socialiste. Una che si apparenta con De Simone e l’altra che preferisce la Scannapieco. Il fallimento nella gestione delle trattative per le candidature è evidente: l’indicato a sindaco Alfonso Gaeta bruciato ed aspiranti consiglieri in ordine sparso.

Ma la vera vittima di tutto questo “baillame” si chiama Massimiliano Granozio. Nel giro di quattro anni è stato fagocitato e digerito dalla maggioranza della quale faceva parte solo da qualche anno. Per convenienza reciproca. Il giovane avvocato in carca di visibilità e qualche incarico. Il Pd lo ha, invece, solo usato e fino alla fine. Con un trattamento da manuale: facendolo prima transitare in Campania Libera e poi portandoselo dalla parte di una maggioranza traballante con un assessorato e con la promessa di candidatura a sindaco. Promessa mai mantenuta. E con ciliegina finale sulla torta: manco candidato in lista e con tanti saluti.

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