You are here
Amalfi non chiude d’inverno: Il Comune premia chi non abbassa le saracinesche Attualità Provincia e Regione 

Amalfi non chiude d’inverno: Il Comune premia chi non abbassa le saracinesche

“L’inverno è la stagione più bella per scoprire Amalfi. Lontano dalla ressa estiva, la città è slow, con tutto il tempo e lo spazio necessari ad appropriarsi della sua bellezza”. Così parla, attraverso le colonne del quotidiano La Repubblica, il sindaco Daniele Milano, l’uomo della “destagionalizzazione”: prima ristoranti e alberghi chiudevano bottega ai primi freddi, oggi la musica nella perla della Costiera sembra decisamente cambiata. E Amalfi – come da slogan d’ordinanza – non chiude d’inverno. Certo, per dialogare con gli esercenti – predisponendo un piano di apertura ad hoc che preveda turnazioni in grado di garantire un’offerta adeguata ai turisti – il Comune ha dovuto mettere in campo qualche incentivo: azzerata la tassa per l’occupazione del suolo pubblico nei mesi invernali; da 4 euro all’ora a uno appena per la sosta degli autoveicoli nei parcheggi centrali, da piazza Flavio Gioia alla Berma Portuale, una misura che strizza l’occhio al cosiddetto turismo pendolare locale, quello del mordi e fuggi. “Oggi sembra tutto scontato – sottolinea il primo cittadino – ma cinque anni fa siamo stati il primo comune della Costiera ad adottare il piano delle aperture invernali. E in questo lasso di tempo abbiamo assistito ad un cambiamento della città: non più saracinesche chiuse all’unisono, ma turnazione tra le attività e servizi sempre presenti per i residenti ed i turisti che trovano la giusta accoglienza anche in bassa stagione”. Si chiama destagionalizzazione: quel che non riesce alle isole (a Ischia e Capri la polemica è all’ordine del giorno) qui è ormai realtà quasi consolidata. Grazie a un’ordinanza ad hoc che parte da una considerazione: “i titolari dei pubblici esercizi  concentrano i loro periodi di ferie nei mesi di gennaio e febbraio, per cui in questi periodi non soltanto l’utenza turistica ma anche l’intera popolazione residente, resta priva di un servizio pubblico essenziale a causa della chiusura contemporanea di quasi tutti i bar ed i ristoranti presenti sul territorio comunale, benché numerosi”. Di qui la decisione di disporre un calendario ufficiale delle aperture di gennaio (a proposito: albe e tramonti di questo primo scorcio d’anno sono mirabili) e febbraio. Che traduce in concreto la piena adesione del commercio amalfitano. Qui, a quanto pare, gestori di bar e ristoranti ci credono, eccome. “A premiarlo una città più autentica, senza traffico e senza turismo di massa”, chiosa il sindaco. Amalfi d’inverno, perché no?

mm

scritto da 







Related posts