Al Grand Hotel Salerno convegno Ance “decreto salva casa: semplificazione o condono?”
Il Decreto legge 69 dello scorso 29 maggio 2024 “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica” è stato convertito in legge il 24 luglio, contenendo al suo interno importanti modifiche suggerite dal sistema ANCE. Si tratta di modifiche che puntano a semplificare la normativa esistente, ad esempio mediante un nuovo regime delle tolleranze più ampio, misure specifiche per facilitare la vendita degli immobili, come nuove modalità per dimostrare lo stato legittimo e una sanatoria semplificata per molte difformità. Il provvedimento, dunque, cerca di affrontare in modo sistematico alcune problematiche, che in passato hanno trovato delle soluzioni “straordinarie” e temporanee. Se n’è discusso oggi al Grand Hotel Salerno con l’associazione dei costruttori presieduta da Fabio Napoli “Il convegno odierno è un utile momento di approfondimento e di confronto sul Decreto-legge n. 69 del 29 maggio 2024 “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica” (pubblicato nella G.U. n. 124 del 29 maggio 2024) entrato in vigore lo scorso 30 maggio 2024. La sua conversione è avvenuta con la Legge n. 105 del 24 luglio 2024 (pubblicata sulla G.U. n. 175 del 27 luglio 2024) in vigore dal 28 luglio scorso. Mi preme sottolineare che con la legge di conversione sono state approvate modifiche, che in alcuni casi rispondono a quanto a quanto auspicato dall’ANCE”, ha detto Napoli cher ha aggiunto. “Convegni come quello di oggi, sono importanti per sostenerci nel definire percorsi condivisi, che accrescano le conoscenze e che contribuiscano, ulteriormente, alla diffusione della cultura del recupero e della rigenerazione urbana, in quadro di regole certe e moderne.
“Le nostre città – sottolinea il presidente di ANCE Aies Salerno, Fabio Napoli – necessitano di interventi di ripensamento di intere porzioni, sviluppatesi in assenza di adeguati spazi pubblici, di aree verdi, di parcheggi, di attrezzature sociali. E’, invece, importante ed urgente arrivare ad una revisione della disciplina edilizia in un’ottica organica e in una visione integrata che tenga conto della necessità di superare e modificare tutte le normative obsolete e anacronistiche su cui si regge la complessiva materia edilizia e urbanistica”. In realtà, l’incertezza creatasi negli ultimi mesi rispetto all’interpretazione di norme urbanistiche ed edilizie nazionali rischia di generare conseguenze negative in tutto il Paese e, come evidenziato, dalla Presidente di Ance Nazionale, Federica Brancaccio, rischia di bloccare le “già timide politiche di rigenerazione” delle nostre città. I recenti contrasti interpretativi sono sorti in relazione alla definizione di ristrutturazione edilizia con particolare riguardo agli interventi di demolizione e ricostruzione. “Sul punto – sottolinea il presidente Fabio Napoli – occorre un intervento normativo che chiarisca definitivamente e senza margini di incertezza, la portata della ristrutturazione edilizia con specifico riferimento alla demolizione e ricostruzione, tenuto conto della straordinaria importanza che la stessa assume nell’ambito degli interventi di rigenerazione”. Con particolare riguardo alla normativa urbanistica, si deve aggiungere che le Regioni, soprattutto a partire dalla riforma del Titolo V della Costituzione, hanno messo mano ad una copiosa produzione legislativa in questa materia, con norme più innovative e semplificate di quelle nazionali e che, di recente, stanno effettivamente orientando le trasformazioni verso un contenimento dell’uso di nuovo suolo e verso la rigenerazione urbana, come richiesto anche dall’UE. In Campania, la Legge regionale 29 aprile 2024, n. 5 ha dato forma alla riforma della legge urbanistica della Regione Campania, da diversi anni, l’ANCE AIES Salerno chiedeva la definizione di un quadro normativo regionale che favorisse gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e la rigenerazione dei tessuti urbani e che fosse più rispondente alle mutate esigenze delle nostre città. “Le norme regionali introdotte – conclude Napoli – vanno nella direzione di favorire tanto gli interventi di recupero dei fabbricati, anche mediante la sostituzione edilizia, quanto le iniziative più ampie di rigenerazione che investono più edifici o addirittura riguardano ambiti urbani in condizioni di degrado, introducendo l’incentivazione urbanistica. Tuttavia, anche rispetto alla normativa regionale, emergono nell’operatività, talvolta, dubbi interpretativi, che di fatto nell’incertezza, ne limitano le potenzialità, l’auspicio è che tale provvedimento serva ad avviare una più radicale e generale stagione di riforme, volta a modernizzare l’impianto normativo e regolatorio sia urbanistico che edilizio”.
Il video del convegno odierno