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Accadde oggi: il 2 settembre 1945 la resa del Giappone scrive la parola fine sulla più grande tragedia della storia dell’umanità Attualità 

Accadde oggi: il 2 settembre 1945 la resa del Giappone scrive la parola fine sulla più grande tragedia della storia dell’umanità

Accadde oggi: il 2 settembre del 1945 (75 anni fa) il Giappone firma la resa e finisce la Seconda Guerra Mondiale che ha provocato decine di milioni di morti in Europa, Asia e Africa.

Nell’agosto del 1945, dopo i bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki, il Giappone è un Paese sconvolto. L’ultima delle potenze dell’Asse Roma-Berlino-Tokyo a non essersi ancora arresa agli alleati e che aveva condotto gli ultimi mesi del conflitto, ormai perso, impiegando gli attacchi dei coraggiosi kamikaze sulle navi americane, deve definitivamente alzare bandiera bianca. A farsi promotore dell’accettazione della resa incondizionata imposta dagli alleati fu lo stesso imperatore, Hiroito, che in una riunione svoltasi tra il 9 e il 10 di agosto sostenette in prima persona questa posizione. Durante la prima metà di agosto l’Unione Sovietica, che aveva dichiarato guerra a Tokyo dopo il bombardamento su Hiroshima, aveva peraltro conquistato gran parte della Manciuria. Tuttavia non tutti accettarono la linea tracciata dall’imperatore. Alcuni ufficiali tentarono, per evitare la resa, un colpo di Stato, che fu tuttavia bloccato sul nascere. Hiroito potè così leggere alla radio l’accettazione della resa solo il 15 di agosto.

Il successivo 2 settembre, a bordo della nave USS Missouri, ormai ancorata nella Baia di Tokyo, il generale americano Douglas MacArthur presiedette alla cerimonia della firma della resa da parte del Giappone, rappresentato per l’occasione dal ministro degli Esteri Mamoru Shigemitsu e dal generale Yoshijirō Umezu. La più grande tragedia nella storia dell’umanità era ufficialmente terminata

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