ABUSI SESSUALI SU MINORI: GLI ORCHI NON VIVONO SOLO NELLE FAVOLE!
Ci costa fatica riuscire a conservare un tono professionalmente corretto, nel commentare la notizia pubblicata sul nostro giornale e relativa ad abusi sessuali su bambine, da parte del loro istruttore sportivo. Lo facciamo, comunque, con l’aiuto dell’avvocato Simone Labonia.
Parliamo di uno dei crimini più gravi e ripugnanti, e il codice penale prevede misure severe. L’articolo 609-bis definisce la violenza sessuale e stabilisce le pene per chiunque commetta atti sessuali con minori di 14 anni, o con minori di 16 anni se l’abusante è un ascendente, un genitore, anche adottivo, o il tutore.
Le pene variano da 5 a 10 anni di reclusione per atti sessuali con minori di 14 anni, e da 6 a 12 anni se la vittima ha meno di 10 anni.
Una specifica aggravante è prevista quando l’autore del reato è una persona alla quale il minore è stato affidato per ragioni di educazione, istruzione, cura, custodia, vigilanza o per l’esercizio della professione o dell’arte. In questi casi, la fiducia e l’autorità che l’abusante ha nei confronti delle vittime, rendono l’atto ancora più grave, e di conseguenza la punibilità è aumentata, per il grave tradimento della fiducia implicita nelle relazioni di cura e tutela.
A livello europeo, la protezione dei minori dagli abusi sessuali è una priorità. La Direttiva 2011/93/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13/12/2011, stabilisce norme minime relative alla definizione dei reati e delle sanzioni in materia di abusi sessuali e sfruttamento sessuale dei minori, nonché di pornografia minorile. Questa direttiva impone agli Stati membri di adottare le misure necessarie per garantire che tali reati siano punibili con sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive. Inoltre, richiede la protezione, il sostegno e l’assistenza delle vittime, nonché la prevenzione di questi crimini attraverso l’educazione e la sensibilizzazione.
L’Italia, come membro dell’Unione Europea, ha recepito questa direttiva nel proprio ordinamento giuridico, rafforzando ulteriormente le proprie leggi per combattere queste fattispecie di reato.
Le misure adottate includono non solo l’inasprimento delle pene, ma anche programmi di prevenzione e di supporto per le vittime, al fine di garantire un approccio globale e integrato alla lotta contro questi crimini odiosi.