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A  Mosca ammettono le difficoltà,  Erdogan sentirà Putin e Zelensky Attualità Primo piano 

A Mosca ammettono le difficoltà, Erdogan sentirà Putin e Zelensky

Non si placano gli scontri in Ucraina mentre a Mosca è partito il processo sulle recenti sconfitte. Al mattino i russi hanno bombardato una zona residenziale nel Donestk mentre nella regione di Kherson ci sono stati 79 attacchi degli occupanti in un giorno, riferiscono gli ucraini. Sempre nell’oblast di Kherson due persone sono rimaste uccise in un’esplosione causata da mine antiuomo, lasciate dalle truppe russe nel distretto di Beryslav. Alla caserma russa a Makiivka, dove si continua a scavare tra le macerie in cerca di nuovi corpi, il ministero della Difesa russo ha ammesso che sono stati uccisi 63 militari russi. Per gli ucraini sono almeno 400 i soldati di Mosca uccisi nell’attacco e altri 300 i feriti. Ammette lo stallo persino il fondatore e capo del gruppo Wagner. Yevgeny Prigozhin, secondo cui ad Artemovsk (Bakhmut) l’esercito ucraino ha creato “cinquecento linee di difesa”, quindi l’avanzata procede con grande difficoltà. Per i servizi di intelligence britannici “è improbabile che la Russia raggiunga una svolta significativa vicino a Bakhmut nelle prossime settimane”, come emerge dal report quotidiano del ministero della Difesa di Londra. Secondo l’esercito ucraino, a Chulanivka, nella regione di Kherson, le perdite delle truppe di Putin ammontano a circa 500 tra feriti e uccisi. E ora da più parti si teme che per fermare il processo interno e l’emorragia di soldati Mosca potrebbe intensificare l’uso di droni iraniani su vasta scala, anche se l’Ucraina rivendica un alto tasso di successo contro tali armi. Il presidente ucraino Zelensky ha annunciato che ci sarà un vertice bilaterale con l’Ue il 3 febbraio a Kiev. Da Bruxelles confermano la data e il formato, ovvero un incontro con i due massimi vertici Ue e lo stesso Zelensky, ma non danno ancora indicazioni sulla località del summit, che in un primo momento sembrava potesse avvenire a Bruxelles con una potenziale visita del presidente ucraino. Ieri intanto Zelensky ha sentito il premier olandese, Mark Rutte, e quello britannico, Rishi Sunak, con il quale si è discusso “di un’ulteriore cooperazione in materia di difesa” e della decisione “di intensificare i nostri sforzi per avvicinare la vittoria già quest’anno”. Kiev ribadisce di voler puntare a riconquistare i territori stabiliti nel 1991. “L’obiettivo finale di tutti – ha ricordato il ministro degli Esteri Antonio Tajani – è arrivare alla pace, perché nessuno vuole vedere questa carneficina, troppi morti da una parte e dall’altra, ma bisogna arrivare a una pace che sia giusta, quindi bisogna permettere all’Ucraina di difendere la propria indipendenza territoriale per poi sedersi al tavolo con la federazione russa”. L’Italia “sta lavorando” anche alla richiesta di Kiev dell’invio di nuovi sistemi di difesa aerea, ha affermato il titolare della Farnesina, aggiungendo che “50 tonnellate di materiale elettrico sono state consegnate a Kiev per sistemare la rete elettrica” danneggiata dagli attacchi russi. Qualcosa sul fronte del dialogo tra Occidente e Mosca si è mosso attraverso Israele. Secondo il Times of Israel, nella telefonata che il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha avuto con il suo omologo israeliano Eli Cohen al Cremlino sarebbe stato recapitato un messaggio da parte di Washington. La telefonata con Lavrov è arrivata il giorno dopo che Cohen ha parlato al telefono con il segretario di Stato americano Antony Blinken. Domani annunciano da Ankara, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha in programma di sentire Putin e Zelensky. Segno che qualche canale diplomatico prosegue a vari livelli.

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