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A Montesano sulla Marcellana la Mostra “il Caos dei Ricordi”. la collezione Mazziotti-Di Celso a Palazzo Gerbasio. Provincia e Regione 

A Montesano sulla Marcellana la Mostra “il Caos dei Ricordi”. la collezione Mazziotti-Di Celso a Palazzo Gerbasio.

Sindaco di Montesano sulla Marcellana e il Direttore del Museo Civico presentano il 13 agostoalle ore 10:30, a Palazzo Gerbasio in Montesano sulla Marcellana alla via Roma la Mostra IL CAOS DEI RICORDI. La collezione Mazziotti-Di Celso a Palazzo Gerbasio.

Dal 13 al 31 Agosto, infatti, le sale espositive di palazzo Gerbasio ospiteranno, in un allestimento temporaneo, un’anteprima della collezione donata da Antonio Mazziotti-di Celso al Museo Civico per il tramite del Comune di Montesano sulla Marcellana.

L’avvocato Antonio Mazziotti-di Celso è nato ad Arienzo-San Felice (CE) nel 1944. Discendente di antiche famiglie storiche del Cilento e del Vallo di Diano originarie rispettivamente di Celso frazione di Pollica e di Montesano sulla Marcellana. Ambedue i rami familiari hanno espresso altrettanti importantissimi uomini di valore storico e politico quali i deputati Domenico Abatemarco e Francesco Antonio Mazziotti. Le famiglie furono fortemente impegnate nei Moti rivoluzionari e nell’Unità d’Italia. Per tale loro impegno e posizione politica netta subirono le repressioni da parte dei Borbone, le prigionia e le condanne a morte o all’esilio.

La lunga carriera, che lo ha visto dapprima in Belgio e poi in Italia lo ha portato a viaggiare e a vivere in luoghi diversi. Dovunque egli abbia vissuto ha cercato di ricomporre i tasselli della sua vita attraverso la ricerca, il possesso e l’acquisizione di oggetti, che nella loro tangibilità, si facessero portatori di valori spirituali, culturali ed estetici, in grado di costruire la fitta trama di idealità e aspirazioni di cui ha nutrito la propria esistenza.

Le opere che Mazziotti ha raccolto spaziano tra generi differenti, pittura, sculture, stampe, porcellane, oggetti etnografici e archeologici, un insieme che è stato creato dall’urgenza di afferrarsi al loro valore testimoniale e identitario più che da una specifica ricerca di orientamento o di gusto; è un collezionismo multiforme nei generi quello del Mazziotti, nutrito dalla solidità di una cifra estetica personale e rassicurante rispondente ad un gusto “personale” del bello.

Con questa Mostra si prova a “raccontare” il collezionista Mazziotti, ad immaginare e a narrare la sua tensione come esempio e paradigma di un modo di rapportarsi all’oggetto, al suo possesso, alle ragioni estetiche, umane, culturali di una scelta. Si, perché ogni singolo oggetto è una scelta tra tante, è la scelta in cui si realizza una spinta, una volontà, una ricerca di senso che diviene parte di un racconto narrato dalle cose, dove ogni opera è ricordo e testimonianza dell’esistere. Sarà tra questi ricordi, tra questi testimoni che proveremo a far riemergere quel “caos dei ricordi” che è la zona di confine tra passione e caos di ogni collezionista (Walter Benjamin, Disfo la mia biblioteca, 1931). La mostra, dunque, è ideata come un percorso che svela, in un gioco di rispecchiamento tra parole ed immagini, questa tensione dialettica tra i poli dell’ordine e del disordine, per citare ancora W. Benjamin.

La mostra presenta l’insieme delle opere pittoriche, attribuibili ad una arco di tempo che va dal XVII al XIX secolo, è organizzata rispettando e rispecchiando la ripartizione dei principali nuclei tematici in cui la collezione è composta: opere a tema sacro, ritratti e paesaggi. Attraversare le sale è come camminare nelle stanze di una vita, nel gusto, negli ambienti che furono il teatro di un’esistenza, si respira la confortante serenità di certi interni di una volta, dove alla sobria bellezza si affidava un bisogno di autorappresentazione mai urlato, ma vissuto con la pienezza di una misurata eleganza.

Le opere scelte dalla curatrice della Mostra la prof.ssa Alessandra Aufiero con la supervisione e la direzione scientifica del direttore del Museo Civico Giuseppe Aromando, sono esposte per la prima volta da quando la donazione è nella disponibilità del Museo. E’ una occasione importante sia per la cittadina termale sia per l’intero territorio valligiano e della provincia di Salerno.

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