La violenza sessuale non fu brutale ma di lieve entità, in sintesi questa è la motivazione della sentenza emessa dai giudici salernitani a carico di un 25enne di Gragnano. Un anno e due mesi di reclusione, pena sospesa, con il rito del patteggiamento. Violenza sessuale che sarebbe avvenuta nell’agosto 2015 nel mare di Positano. Era fine agosto del 2015 quando l’australiana Samantha, appena ventitreenne, era in vacanza in Costiera. Sulla spiaggia conosce un ragazzo di 25 anni di Gragnano. Ad un certo punto lei decide di fare il bagno ed entra in mare. Lui, poco dopo la raggiunge. I due si fermano ad una boa. Ad un certo punto il giovane la blocca per un braccio impedendole di muoversi e tenta di baciarla. Riuscendo a bloccarla, inizia con violenza a toccarla poi afferra la sua mano e la porta sui suoi genitali. Poi le infila la mano nel costume, la penetra prima con un dito e poi ha un rapporto sessuale con lei. La ragazza riesce la liberarsi e si avvicina alla riva, lui la insegue, l’afferra, le allarga le coppe del bikini e inizia di nuovo a toccarla. La ragazza prova a svincolarsi e, in lacrime, raggiunge gli altri sul bagnasciuga. Una volta tornati tra le persone lui – secondo la denuncia presentata successivamente – la minaccia: stanotte ti troverò e di prenderò di nuovo. La ragazza decide così di andare via, tenta di presentare una denuncia ma non riesce a capirsi a causa del suo inglese stretto quindi desiste e, soltanto una volta arrivata in Inghilterra, dove allora lavorava, decide di presentare denuncia. Parte così l’iter giudiziario, fatto di rogatorie tra l’Inghilterra e l’Australia e di un incidente probatorio per il quale lei torna a Salerno. La Procura chiede l’archiviazione, i legali della ragazza si oppongono fino ad ottenere una condanna lieve, alla quale si appelleranno.