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Incendiarono una Smart a Scafati, due giovani di Sant’Antonio Abate incastrati dopo 5 anni Provincia e Regione 

Incendiarono una Smart a Scafati, due giovani di Sant’Antonio Abate incastrati dopo 5 anni

Sarebbero stati loro ad incendiare una vettura oltre cinque anni fa in pieno centro a Scafati durante una calda serata d’estate. A distanza di oltre un lustro, sono stati individuati e ora rischiano il processo due giovani nativi di Sant’Antonio Abate, che il 19 luglio del 2014 avrebbero dato fuoco ad un’autovettura, una “Smart For Two” di colore bianco, di proprietà di una donna. Secondo le indagini condotte dai carabinieri della tenenza di Scafati, coordinate dalla procura di Nocera Inferiore, i due appiccarono il fuoco al veicolo con liquido infiammabile – per motivi fino ad oggi sconosciuti – con il serio rischio che le fiamme andassero ad interessare anche le autovetture parcheggiate nei pressi della macchina presa di mira. Una circostanza che fu evitata grazie al tempestivo intervento di un passante, che dopo aver visto le fiamme avvolgere l’auto, si impegnò a domarle, in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco da lui stesso allertati. Sul posto i caschi rossi conclusero l’intervento, mentre i carabinieri della tenenza di via Oberdan avviarono i primi accertamenti e indagini per risalire ed identificare i presunti colpevoli. Fu sentita proprio la donna, allertata della sua auto in fiamme proprio dai militari dell’arma. Telecamere di videosorveglianza, testimonianze che parlarono di due giovani allontanarsi dal rogo repentinamente, hanno permesso a distanza di anni di identificare i due che continuano a professarsi innocenti. Si tratterebbe di due ragazzi di 28 e 29 anni, originari del napoletano, accusati in concorso del reato di danneggiamento seguito ad incendio. I due sono stati individuati- come scrive Metropolis nell’edizione cartacea del 7 gennaio- e ora rischiano il processo, così come chiesto dalla procura di Nocera Inferiore, che ha formalmente concluso l’attività investigativa. Dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nocera Inferiore, potranno scegliere di difendersi, spiegando anche i motivi di quel gesto che viene ora contestato ad entrambi. Infatti, la donna proprietaria della macchina non seppe dare spiegazioni sull’accaduto e gli inquirenti nel corso delle indagini hanno persino sospettato che la “Smart For Two”   sia stata data alle fiamme per un errore e che realmente nel mirino doveva esserci un’altra automobile di proprietà di qualcun altro. Sarà tuttavia materia del giudice e della Procura chiedere ai due giovani il motivo di quel gesto avvenuto cinque anni e mezzo fa a Scafati.

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