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Capaccio Paestum, appalti al cimitero: condanne bis per due ex amministratori comunali Provincia Provincia e Regione zonarcs 

Capaccio Paestum, appalti al cimitero: condanne bis per due ex amministratori comunali

Appalti al cimitero di Capaccio Capoluogo: condannati anche in secondo grado due ex amministratori comunali. Con apposita sentenza, infatti, i giudici della Corte d’Appello di Salerno, presieduta dal magistrato Ubaldo Perrotta, hanno confermato le condanne inflitte in primo grado, dal Tribunale di Salerno, a 2 anni e 2 mesi per  vice sindaco ed a 2 anni e 8 mesi per consigliere di maggioranza, per il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319 quater c.p.). Si attendono ora, i 90 giorni canonici a disposizione dei giudici per il deposito delle motivazioni della sentenza, preannunciando ricorso per Cassazione. Loro restano i soli due imputati condannati nel procedimento penale scaturito dall’indagine condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo provinciale di Salerno e Caserta, su delega della Procura salernitana, culminata con il rinvio a giudizio per 8 persone nel marzo del 2018. Gli episodi contestati risalgono al 2015: le indagini, scrive StileTv, aventi ad oggetto i lavori di ampliamento del cimitero comunale di Capaccio Capoluogo, ebbero inizio negli ultimi mesi dell’anno 2014 a seguito di una interrogazione consiliare sui legali rappresentanti delle imprese dell’ATI cui fu affidato l’appalto. Dai riscontri effettuati dagli inquirenti, emerse che una società era attinta da interdittiva antimafia e un’altra sottoposta al sequestro di quote dopo che era finito in carcere con l’accusa di turbata di libertà degli incanti un socio   imparentato con un esponente del clan dei Casalesi, poi divenuto collaboratore di giustizia. In primo grado ci fu una traffica di assoluzioni con qualche prescrizione, mentre nelle indagini preliminari  fu scagionato da ogni accusa un altro ex consigliere comunale   coinvolto per un singolo episodio.

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