REGIONE, ENALCACCIA NON CI STA: COSÌ NON SI PUÒ ANDARE AVANTI
La Regione Campania continua a commettere errori ai danni dei cacciatori Campania con serie ripercussioni sul regolare svolgimento della prossima stagione venatoria. A rischio circa 800 richieste di residenza venatoria e qualsiasi richiesta di secondo ambito senza residenza venatoria. Se dovesse andare avanti il Decreto n. 183, pubblicato ieri 18 giugno dalla Regione Campania, circa 800 cacciatori salernitani si troverebbero a non poter andare a caccia. Dura presa di posizione anche dell’ATC SALERNO 1 del Presidente Guglielmo Storti che, con una nota ufficiale, ha invitato e diffidato la Regione Campania all’immediato ritiro del predetto Decreto, in via di autotutela; diversamente e in mancanza preannunciando azioni impugnatorie nelle competenti sedi giudiziarie.
Difatti, inspiegabilmente, l’ATC di Salerno, in considerazione del computo di una area, quella del Parco Nazionale del Matese, completamente estranea al territorio di competenza dell’ATC di Salerno, si ritrova con un territorio utile alla caccia ridimensionato e quindi un numero di posti per i cacciatori notevolmente ridotto di circa 1300 unità.
“Quanto accaduto – ha scritto il Presidente Storti – mette in evidenza una gestione poco trasparente, disarticolata e tecnicamente discutibile dei dati essenziali per la pianificazione faunistico-venatoria. La Provincia di Salerno, i suoi ATC e i cacciatori del territorio non possono subire passivamente le conseguenze di scelte non motivate né partecipate.
La tutela del patrimonio faunistico e la corretta fruizione venatoria del territorio richiedono rigore scientifico, trasparenza istituzionale e reale condivisione con i soggetti gestori. Confidiamo in un immediato intervento dell’Amministrazione per il ripristino della coerenza e della correttezza nella gestione di questi dati.”
Una vera e propria barzelletta quella inscenata dalla Regione Campania ai danni del settore venatorio. Lo scorso anno, pur essendo state pubblicate le graduatorie per l’ammissione con residenza venatoria in data 17 maggio 2024 le procedure erano bloccate perché il calendario tardava ad arrivare; quest’anno, invece, dopo aver faticato non poco per avere il calendario venatorio entro il termine del 15 giugno fissato dalla Legge 157/92, ci ritroviamo che le graduatorie tardano ad arrivare, con l’aggravante che il Decreto della Regione ritarderà ulteriormente ogni tipo di procedura.