A Pagani “Cuore d’Argilla”: la bellezza che cura
Un laboratorio di ceramica diventa un atto di cura. È questa l’essenza di “Cuore d’Argilla”, la terza tappa del progetto “L’Arte che Cura”, in programma mercoledì 18 giugno alle ore 16.00 presso l’Ospedale “Andrea Tortora” di Pagani (Sala D’Arezzo, 5° piano).
Il progetto, promosso dal reparto di Ematologia in collaborazione con l’Associazione Nasi Rossi Clown Therapy e il sostegno del Rotary International – Distretto 2101 e della Locanda di Almayer di Rita Romano, ha coinvolto pazienti ed ex degenti in laboratori artistici che hanno trasformato
l’esperienza della malattia in un percorso creativo e relazionale.
l’esperienza della malattia in un percorso creativo e relazionale.
IL TATTO COME TERAPIA
Dopo le tappe dedicate all’udito e alla vista, il viaggio sensoriale arriva al tatto, con un ciclo di laboratori di ceramica svoltisi tra Vietri, Cava de’ Tirreni, Scisciano e il reparto di Ematologia. L’argilla – materia viva, modellabile e primitiva – si è fatta strumento di espressione e resilienza.
“Il progetto “arte che cura”, un viaggio attraverso i cinque sensi, ha sviluppato questo obiettivo: il paziente diventa egli stesso artista e, nella tappa del viaggio dei sensi, il tatto, attraverso un laboratorio di ceramica, crea opere – racconta il dott. Catello Califano, primario del reparto – Le opere diventano non solo un risultato di occupazione di tempo di vita ma il collante emozionale
tra percorso di cura e voglia di vivere: spinti e sorretti dallo slancio entusiasmante di essere non più ammalati che subiscono cure, ma protagonisti attivi e partecipi di creazioni nonostante le cure. L’arte diventa energia vitale a sostegno del percorso di cura”.
Dopo le tappe dedicate all’udito e alla vista, il viaggio sensoriale arriva al tatto, con un ciclo di laboratori di ceramica svoltisi tra Vietri, Cava de’ Tirreni, Scisciano e il reparto di Ematologia. L’argilla – materia viva, modellabile e primitiva – si è fatta strumento di espressione e resilienza.
“Il progetto “arte che cura”, un viaggio attraverso i cinque sensi, ha sviluppato questo obiettivo: il paziente diventa egli stesso artista e, nella tappa del viaggio dei sensi, il tatto, attraverso un laboratorio di ceramica, crea opere – racconta il dott. Catello Califano, primario del reparto – Le opere diventano non solo un risultato di occupazione di tempo di vita ma il collante emozionale
tra percorso di cura e voglia di vivere: spinti e sorretti dallo slancio entusiasmante di essere non più ammalati che subiscono cure, ma protagonisti attivi e partecipi di creazioni nonostante le cure. L’arte diventa energia vitale a sostegno del percorso di cura”.
“La ceramica ha rotto il silenzio e restituito voce a chi vive ogni giorno la fragilità” – aggiunge la dott.ssa Carmela Trezza, coordinatrice infermieristica – “Abbiamo visto emergere la forza di creare e condividere. Questo è umanizzare: offrire senso anche dentro l’esperienza della malattia.”
UNA VISIONE DI SANITÀ CHE METTE AL CENTRO LA PERSONA
“‘Cuore d’Argilla’ rappresenta in pieno la visione della Direzione Strategica dell’ASL Salerno” – dichiara l’ing. Gennaro Sosto, Direttore Generale dell’ASL – “Mettere la persona al centro significa anche riconoscere i suoi bisogni emotivi, relazionali e creativi. La sanità del futuro deve integrare empatia, ascolto e bellezza. Progetti come questo dimostrano che è possibile.”
“‘Cuore d’Argilla’ rappresenta in pieno la visione della Direzione Strategica dell’ASL Salerno” – dichiara l’ing. Gennaro Sosto, Direttore Generale dell’ASL – “Mettere la persona al centro significa anche riconoscere i suoi bisogni emotivi, relazionali e creativi. La sanità del futuro deve integrare empatia, ascolto e bellezza. Progetti come questo dimostrano che è possibile.”
L’OSPEDALE DA LUOGO DI CURA PASSIVA A SPAZIO DI PARTECIPAZIONE, ASCOLTO, UMANIZZAZIONE.
Per la dott. ssa Francesca Colombo “Questi progetti spezzano l’isolamento.Creano connessioni, danno voce e spazio all’espressione personale.Trasformano l’ospedale da luogo di cura passiva a spazio di
partecipazione,ascolto, umanizzazione. Il paziente torna a essere persona, con una storia, un talento, una sensibilità. L’ospedale diventa così anche laboratorio di relazioni, inclusione e creatività. Ed è questo ciò che auspichiamo da tempo, noi dell’associazione Nasi Rossi Clown Therapy odv.”
L’EVENTO
Il percorso si conclude con l’inaugurazione di una mostra permanente dei manufatti realizzati dai pazienti nei vari laboratori, che sarà allestita nel corridoio adiacente il reparto di Ematologia.
Il percorso si conclude con l’inaugurazione di una mostra permanente dei manufatti realizzati dai pazienti nei vari laboratori, che sarà allestita nel corridoio adiacente il reparto di Ematologia.
All’evento parteciperanno i promotori, i pazienti, i ceramisti coinvolti (tra cui Sergio Scognamiglio, Annamaria Panariello e le “Fate Fantastiche”), i volontari dell’associazione Nasi Rossi, il Governatore del Distretto 2101 Campania dott. Antonio Brando e i Presidenti dei locali Rotary Club: Nocera Inferiore – Sarno, Apudmontem e Scafati Angri Realvalle Centenario.
La documentazione fotografica del progetto è stata realizzata dalla fotografa Any Ruggiero, con immagini toccanti che raccontano l’umanità dei laboratori e dei suoi protagonisti.
La documentazione fotografica del progetto è stata realizzata dalla fotografa Any Ruggiero, con immagini toccanti che raccontano l’umanità dei laboratori e dei suoi protagonisti.