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Vicenda precari, la Cisl: “A rischio i livelli essenziali assistenziali” Attualità 

Vicenda precari, la Cisl: “A rischio i livelli essenziali assistenziali”

“La Regione Campania non detta le linee di indirizzo in merito al budget da destinare al capitolo di spesa del personale precario e alle procedure di stabilizzazione (18 mesi) ma le aziende hanno il dovere di garantire i livelli assistenziali – amaro il commento di Pietro Antonacchio Capo Dipartimento della Sanità Pubblica e Privata per la CISL FP di Salerno. Inoltre –aggiunge  Antonacchio – è inopportuno accettare che, a ridosso della scadenza al 30 giugno 2022 dei contratti, oltre 800 dipendenti del comparto dei vari livelli, dai professionisti sanitari ai tecnici, passando per gli amministrativi, non siano a conoscenza della loro sorte nonostante la grave carenza di organico dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno. Purtroppo la Regione è totalmente disattenta sulla materia poichè a tutt’oggi nonostante l’evidente necessità di adeguare gli organici al fabbisogno assistenziale non detta le linee guida per procedere alla stabilizzazione del personale precario e favorire un processo di riorganizzazione della filiera sanitaria che ha mostrato tutti i suoi limiti nell’affrontare l’epidemia Covid, emergenza che sembrerebbe poter ripristinarsi nel breve periodo a causa delle innumerevoli varianti del virus. Di questo, per quello che conta oggi in Regione, ne è consapevole anche il Presidente De Luca che prevede un arrivo di turisti da mezza Europa”.

Secondo il Segretario Provinciale CISL FP Salerno Alfonso Della Porta: “Il fabbisogno di personale è evidente per l’ente salernitano che complessivamente necessita per il triennio 2020/2022 di circa 1411 unità di cui 264 dirigenti medici, 57 dirigenti sanitari, 643 personale del comparto area sanitaria per il ruolo sanitario; per il ruolo tecnico 32 dirigenti, 204 personale del comparto; per il ruolo professionale 3 dirigenti e 16 personale del comparto; per il ruolo amministrativo 24 dirigenti e 168 personale del comparto amministrativo. Carenze che si traducono in enormi spese per lavoro straordinario e conseguente relativo sforamento dei fondi che blocca ogni possibile ipotesi di valorizzazione professionale e del merito del personale in servizio”.

“Gli algoritmi utilizzati – concludo all’unisono Antonacchio e Della Porta – per la metodologia di determinazione del fabbisogno di personale del servizio sanitario regionale sono errati a nostro parere, tant’è che la legge prevedeva, entro 180 giorni dalla sua promulgazione, una rivalutazione degli stessi da effettuarsi tra Governo e Conferenza delle Regioni. Nonostante tutto la determinazione della dotazione organica approvata dalla Regione mostra una grave carenza di personale in tutti i ruoli e profili. Ma fatto ancora più grave è che comunque le assunzioni saranno vincolate alle risorse disponibili che tradotto in italiano significa che sebbene per funzionare lo standard dell’Azienda salernitana abbia bisogno di 4326 operatori ma ne ha solo 2915 bisogna garantire le prestazioni previste con 651 addetti mancanti poiché con le risorse disponibili se ne potranno assumere nel triennio 2020/2022 solo 760 che equivale ad ipotizzare che mentre la regione studia gli ammalati possono morire”.

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