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Via libera per il depuratore di Ravello ma non si ferma il processo Primo piano Provincia e Regione 

Via libera per il depuratore di Ravello ma non si ferma il processo

Se dal Palazzo di giustizia è arrivato il via libera alla rimozione dei sigilli per consentire la consegna dei lavori che rientrano nel grande progetto denominato “Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali della provincia di Salerno”. Dalla Procura arrivano brutte notizie per nove persone accusate di avere inquinato il mare della Costa d’Amalfi.

Il giudice dell’udienza preliminare Maria Zambrano ha accolto la richiesta della Procura e ha rinviato a giudizio l’ex sindaco Paolo Vuilleumier, il presidente della società Ausino, Mariano Agrusta, Matilde Milite (che lo ha preceduto alla guida della società di servizi idrici integrati che gestisce gran parte degli impianti di depurazione in Costa d’Amalfi) e i tecnici Giuseppe Vitagliano, Massimo Martucciello, Jolanda Giuliano, Domenico Bevilacqua, Francesco Vaccaro e Rosa Zeccato. Le accuse vanno dal danneggiamento ambientale per i tecnici all’omissione di atti d’ufficio per gli amministratori locali, accusati non aver vigilato abbastanza sulla correttezza del servizio di depurazione.

I sigilli, invece, che erano stati apposti con un provvedimento di sequestro emesso nel maggio dello scorso anno, sono stati rimossi. Su disposizione della Procura di Salerno sono stati quindi dissequestrati, dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Salerno, i tre impianti di trattamento dei reflui urbani de ubicati nelle località di Sambuco, Cigliano e Marmorata.

Entusiasta il sindaco di Ravello Salvatore Di Martino: “Questa è una notizia che deve far piacere a tutti perchè in pochi mesi abbiamo ottenuto la cessione bonaria da parte dei proprietari dei suoli oggetto di interventi a Marmorata. Si tratta di un successo di questa amministrazione, impegnata ad affrontare e risolvere tutto ciò che finora non era stato fatto”.







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