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Urban Farming: il futuro bio delle città Lifestyle 

Urban Farming: il futuro bio delle città

Coltivare cibo in ambienti urbanizzati e mangiare Bio? Da oggi si può! Dopo gli orti sociali, arriva la nuova tendenza sostenibile “Urban Farming”.
Scopriamo di cosa si tratta e quali sono le città in cui è stato già sperimentato. E l’Italia cosa sta facendo per l’economia “Sostenibile”?
L’Urban Farming consiste nel coltivare e distribuire il cibo in ambienti urbanizzati o pre-urbani come città, villaggi, ecc. In un’epoca di boom demografico urbano come questa, le metropoli si riorganizzano creando orti “fai da te” in ogni dove.Alle iniziative private di chi nel proprio giardino sostituisce i gerani con i peperoni e le margherite con i pomodori, si aggiungono quelle pubbliche, di cui le più originali vengono come sempre dagli Stati Uniti. Infatti a San Francisco, notoriamente culla di tendenze e stili di vita sostenibili, chiunque può vendere gli ortaggi del proprio orto nei mercati e nei ristoranti.
Questa ‘agricoltura urbana’ oltre ad essere bella da vedere è anche molto utile: si riesce a produrre direttamente verdure e ortaggi, per poi poterli acquistare e consumare freschissimi, appena raccolti. Ma anche perché fa molto bene alla salute del pianeta, grazie alla diminuzione delle emissioni legate al trasporto dei prodotti.
In Asia, a Bangkok, la copertura dell’ateneo più innovativo della Thailandia, il Rangsit Campus della Thammasat University, è stato trasformato nel “Puey Park for People and Sustainability”, vale a dire nel più grande tetto urbano del continente consacrato all’agricoltura organica. Un tesoro e un rifugio per flora e fauna locali con alla base un ingegnoso sistema di raccolta delle acque pluviali durante i monsoni, e di produzione di energia grazie a pannelli solari.
Queste politiche agricole urbane stanno facendo scuola anche in Italia. Basta pensare ai 65 orti romani affidati a privati o ad associazioni con contratti di comodato di sei anni o ai 130 terreni milanesi affittati a 360 euro l’anno per iniziativa dell’associazione ambientalista Italia Nostra.
A tal proposito, in questo periodo di emergenza si è deciso di voler aiutare anche i giovani imprenditori agricoli che intendono ampliare la dimensione dell’azienda agricola e diversificarla. Si tratta di un intervento dedicato a imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti, regolarmente costituite da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane.

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