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Ucraina, Mariupol sotto attacco, 1.170 morti. Raid russo distrugge l’ospedale pediatrico Primo piano 

Ucraina, Mariupol sotto attacco, 1.170 morti. Raid russo distrugge l’ospedale pediatrico

Raid aereo russo ha distrutto un ospedale a Mariupol con reparti maternità e pediatrici. Lo ha riferito su Facebook il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, citato da Ukrinform, mostrando in un video le immagini dei detriti. Mariupol è una città dove non c’è più acqua, riscaldamento, elettricità, gas, con i residenti che bevono neve e bruciano legna: Tutto ciò “è medievale”, ha detto. “La Russia – ha detto ancora il ministro degli Esteri ucraino Kuleba – continua a tenere in ostaggio oltre 400.000 persone a Mariupol, blocca gli aiuti umanitari e l’evacuazione. Continuano i bombardamenti indiscriminati. Quasi 3.000 neonati mancano di medicine e cibo. Invito il mondo ad agire! Costringa la Russia a fermare la sua barbara guerra contro civili e bambini!”

Il ministro degli esteri ucraino Dmitry Kuleba ha detto di non avere grandi aspettative sugli incontri di domani in Turchia con l’omologo russo Serghei Lavrov. “Ci stiamo preparando ai colloqui con la controparte russa, il ministro Lavrov. Si terranno domani”, ha detto Kuleba in un video postato sul suo account Facebook, secondo quanto riporta l’agenzia Tass. “Parlando francamente, io ho aspettative basse dai colloqui. Non vi ripongo nessuna grande aspettativa”, ha aggiunto.

La centrale di Chernobyl è “completamente ferma” a causa dell’offensiva russa. L’accusa arriva da Kiev, secondo i media internazionali, dopo che ieri l’Aiea aveva fatto sapere di aver “perso il contatto remoto di trasmissione dati con i sistemi di salvaguardia di Chernobyl”. Le forze russe, secondo gli operatori della centrale, hanno scollegato l’impianto nucleare dalla rete. L’operatore nucleare ucraino Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari sul territorio ucraino,  afferma che Chernobyl è senza energia, impedendo potenzialmente il raffreddamento del combustibile nucleare esaurito, il che potrebbe portare al rilascio di sostanze radioattive. Ma l’Aiea smentisce questa eventualità.  “Nessun impatto critico sulla sicurezza” dall’interruzione di corrente a Chernobyl.  Secondo l’Aiea, considerando il tempo trascorso dall’incidente di Chernobyl del 1986, “il carico termico della vasca di stoccaggio del combustibile esaurito e il volume dell’acqua di raffreddamento sono sufficienti per garantire un’efficiente evacuazione del calore senza elettricità”, spiega l’Aiea su Twitter. (Ansa)

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