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Ucraina, arriva l’Ok da Mosca: cessate il fuoco per Mariupol Attualità 

Ucraina, arriva l’Ok da Mosca: cessate il fuoco per Mariupol

Guerra Ucraina-Russia, ok di Mosca al cessate il fuoco a Mariupol per permettere l’evacuazione di civili e cittadini stranieri verso Zaporizhzhia. Kiev ha ricevuto un messaggio attraverso la Croce Rossa internazionale che conferma la disponibilità russa di aprire il corridoio umanitario.

“Le forze armate della Russia dichiarano, esclusivamente con fini umanitari, un cessate il fuoco il 31 marzo a partire dalle 10 del mattino”, ha dichiaro il capo del centro di controllo della Difesa nazionale russa, Mijail Mizintsev, secondo quanto riporta l’agenzia Interfax.

Mizintsev ha precisato che verrà aperto un corridoio umanitario aggiuntivo per evacuare i civili da Mariupol a Zaporizhzhia passando da Berdyansk, sostenendo che la strada che collega questa a Mariupol sarebbe regolarmente oggetto del fuoco da parte dei militari e nazionalisti ucraini.

Le autorità di Kiev hanno inviato 45 autobus per l’evacuazione di civili, rende noto la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk.

Kiev e Mosca si sono ripetutamente accusati a vicenda di sabotare la fuga dei residenti da Mariupol, che è stata circondata dalle truppe russe per settimane.

“Faremo tutto il possibile per far arrivare questi autobus oggi a Mariupol e prelevare le persone che ancora non hanno potuto lasciare la città”, afferma su Telegram Vereshchuk, spiegando che “stiamo mandando 45 autobus verso Mariupol, 28 autobus devono avere il permesso per passare il checkpoint russo di Vasylivka, mentre 17 autobus sono già partiti da Zaporizhzhia”.

Sale intanto a 16 il bilancio delle vittime dell’attacco russo di martedì contro l’edificio dell’amministrazione della città di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina. Lo ha confermato su Facebook il servizio statale di emergenza ucraino.

Trostyanets “è rimasta occupata per 30 giorni. Il 90% delle persone sono senza gas, acqua, corrente e connessione. La maggior parte delle case è distrutta a causa dei razzi oppure a causa degli incendi esplosi dopo. Ogni giorno nella città troviamo i corpi delle persone morte o torturate. Almeno 10 mila abitanti avevano lasciato la città attraverso i corridoi verdi e altrettanto ne restano ancora e hanno bisogno di cibo e medicine”, ha detto il sindaco Yurii Bova, parlando delle conseguenze dell’invasione russa nella città nella regione di Sumy. “Ci serve tutto – ha aggiunto – dai materiali edili ai computer. Dobbiamo ricostruire le scuole, le case. La nostra città era bella e curata, ora invece è terra bruciata” (Adnkronos)

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