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Meno bisturi in sala parto, tagli cesarei scesi al 36% Cronaca Primo piano 

Meno bisturi in sala parto, tagli cesarei scesi al 36%

La Regione Campania si è attivata per ridurre la percentuale di tagli cesarei primari e da qualche settimana ha avviato una serie di controlli nei punti nascita pubblici e privati, minacciando la revoca dell’accreditamento, seguita dalla richiesta di documentazione giustificativa del numero di parti cesarei primari (ossia non conseguenti a una complicanza che renderebbe invece, la procedura dovuta, anzi consigliata).

“Si rileva un recupero tendenziale rispetto all’anomalia parti cesarei (circa 20 per cento in meno) – spiega Paola De Domenico, referente strutture convenzionate Asl – Che la soglia prevista sia stata superata in soli due strutture (Vallo della Lucania e Battipaglia), e per un valore, peraltro, non eccessivamente rilevante, costituisce la riprova della validità delle iniziative messe in atto da questa azienda; inoltre c’è da sottolineare che il trend degli ultimi mesi è in netto miglioramento anche nelle due strutture, e sicuramente il dato su cui ragioniamo non tiene conto di comorbilità e complicanze, che per un problema di codifica non sono state rilevate e che abbassano significativamente l’indicatore”.

Situazione analoga si registra anche al Ruggi. Se nel 2015 l’azienda ospedaliera partiva da un non nobile 60 per cento, nel corso del 2016 la percentuale dei tagli cesarei primari è stata pari al 45,8 per cento, nettamente superiore all’obiettivo regionale. Nel primo trimestre del 2017 la percentuale è scesa al 36 per cento, proseguendo il trend positivo che già era partito nel corso dell’anno precedente.

 

Fonte:IlMattino







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