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Street Artist: un lockdown più colorato Lifestyle 

Street Artist: un lockdown più colorato

In questo periodo di lockdown anche l’arte ha dovuto ripensarsi, dopo che il Covid-19 ha costretto molte gallerie a chiudere temporaneamente o ad aprire solo su appuntamento.
Il graffitismo, pur considerato spesso vandalismo, appare ormai in alcuni dei più prestigiosi musei e gallerie del pianeta. A Londra, durante un venerdì di lockdown, è stato fermato lo street artist Brown mentre dipingeva la vetrina di un negozio. “Non sarò un lavoratore necessario, ma sto facendo un servizio alla comunità. Di questi tempi, c’è bisogno di persone come me. Se non lo fa nessuno, questa città perde la sua atmosfera” si è difeso così l’artista.Ma a questo punto come ripartirà l’arte di strada? Innanzitutto, possiamo vedere come ha reagito l’artista Bansky che ha dipinto un murales nel suo bagno di casa, una modesta restroom all’inglese, che da un momento all’altro si è trasformata in una stanza piena di topini neri disegnati fra lo specchio e il water.
Invece, molti altri street artists hanno voluto disegnare il Coronavirus sui muri delle città, come una specie di movimento culturale e collettivo in risposta al silenzio e alla paura. Anche Damien Hirst , ha dato vita a un’opera per finanziare e ringraziare il Servizio Sanitario Nazionale, mentre Shepard Fairey, – l’artista dei poster iconici Hope, della campagna 2008 dell’ex Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama – ha disegnato i lavoratori essenziali della pandemia, dagli infermieri ai negozianti.
In Italia, invece, più di 110mila persone seguono la pagina su Facebook del Ferrara Buskers Festival- l’appuntamento italiano con la cultura di strada, che chiude l’estate ormai da 32 anni e neanche durante il momento più caldo della pandemia, la pagina ha smesso di parlare.
Inoltre, dall’Italia al Brasile, al Perù fino all’India, dopo aver dato vita a una serie di murales per raccontare l’emergenza globale, una nuova mobilitazione internazionale contro il coronavirus arriva dagli street artists di tutto il mondo, uniti da Yourban2030, no profit fondata in Italia da Veronica De Angelis e ora approdata negli USA con Frank Ferrante della Ferrante Law Firm, che ha lanciato in questi giorni la campagna artistica COLOR4ACTION.
COLOR4ACTION è la prima mobilitazione su scala internazionale che porta l’arte di strada nelle case delle persone costrette in quarantena, mettendo a disposizione 40 disegni di grandi artisti da colorare, un modo per mettersi in gioco, per rilassarsi e scoprirsi abili coloristi. Obiettivo? Raccogliere fondi da destinare non solo alle strutture mediche, ma anche a tutti quegli enti no profit impegnati ad affrontare le emergenze post-Covid, a sostegno delle fasce più vulnerabili della popolazione, segnalate dagli stessi street artists coinvolti.

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