SPESSO I COMPORTAMENTI DEGLI EX VANNO OLTRE OGNI LIMITE CONCESSO!
Approfondiamo con l’avvocato Simone Labonia la notizia pubblicata dal nostro giornale e riferita ad una “vendetta personale” di una ex fidanzata, che ha aperto un falso profilo su un sito di incontri, proprio a nome del suo “antico e perduto amore”!
Il reato di “sostituzione di persona” si configura quando qualcuno si attribuisce falsamente l’identità di un’altro soggetto, causando a quest’ultimo un danno, o un indebito vantaggio per sé o per altri. Questo reato, disciplinato dall’art. 494 del Codice Penale, assume particolare rilevanza in un contesto contemporaneo dominato dai social network, dove la creazione di falsi account è un fenomeno sempre più diffuso.
Creare un account fasullo, fingendo di essere un’altra persona, costituisce un’ipotesi classica di “sostituzione di persona”, ed il reato si realizza nel momento in cui l’autore crea un profilo utilizzando i dati personali, le foto, o altre informazioni di un soggetto terzo, senza il consenso di quest’ultimo, e con l’intenzione di ingannare altri utenti, inducendoli a ritenere che l’account sia realmente gestito dalla persona a cui i dati si riferiscono.
9Tale condotta può comportare conseguenze giuridiche di rilievo, in quanto non solo lede l’identità personale, ma può anche causare danni reputazionali, economici o emotivi alla vittima.
Nel contesto del diritto penale, la sostituzione di persona è punita con la reclusione fino ad un anno: tuttavia, la gravità della sanzione può aumentare se il reato è commesso con lo scopo di commettere ulteriori illeciti, come truffe o diffamazioni, aggravando così la posizione dell’imputato.
Sul piano del diritto comunitario, non esiste una normativa specifica che disciplini la problematica in modo uniforme in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Tuttavia, vi è un’attenzione crescente alla tutela dell’identità digitale e alla necessità di contrastare i crimini informatici, che spesso includono il furto di identità e la creazione di profili falsi. In questo contesto, la cooperazione tra Stati membri e l’armonizzazione delle legislazioni nazionali rappresentano obiettivi cruciali per rafforzare la sicurezza digitale e proteggere i cittadini europei.
La Polizia Postale, specializzata nella prevenzione e repressione dei crimini informatici, svolge un ruolo fondamentale nel contrastare tale genere di reati, attraverso il monitoraggio costante della rete e la collaborazione con le piattaforme social, al fine di intervenire tempestivamente per individuare e denunciare i responsabili di tali condotte, contribuendo così a tutelare la sicurezza e la privacy degli utenti del web.
La crescente importanza dell’identità digitale rende essenziale un approccio rigoroso e coordinato, sia a livello nazionale che comunitario, per contrastare efficacemente questo fenomeno.