You are here
SOS centri sportivi, disagi per i giovani e rischio chiusure a Salerno Cronaca Sport 

SOS centri sportivi, disagi per i giovani e rischio chiusure a Salerno

Quello del Palazzetto dello Sport è stato, per anni, tormentone ricorrente ogni volta che si avvicinavano le elezioni, talvolta anche strumento “d’attacco” utile all’opposizione per sottolineare i ritardi dell’attuale amministrazione comunale. Una carenza oggettivamente grave per una città che ama definirsi “europea” e che potrebbe trarre grossi vantaggi economico-sociali dalla creazione di una struttura polivalente e in grado di ospitare eventi di caratura internazionale. C’è chi ha puntato il dito sul Sindaco Napoli, chi ha chiesto spiegazioni e interventi concreti al Governatore Vincenzo De Luca, chi invece aspetta con fiducia ed ottimismo ancor di più dopo la riunione della giunta comunale che, a fine dicembre, approvò all’unanimità lo studio di fattibilità avanzata che permise di andare in gara con il progetto esecutivo. Uno strumento assolutamente innovativo e moderno che consentirà di recuperare, sul cronoprogramma dell’iter burocratico, almeno due anni. Con la speranza di non perdere i fondi del Pnrr destinati agli impianti sportivi e di risolvere definitivamente la querelle, c’è un’attualità che propone numeri e dati assolutamente preoccupanti. Molte realtà dilettantistiche del territorio, ad esempio, negli ultimi anni hanno deciso di non iscriversi ai campionati d’appartenenza proprio per la carenza di campi idonei a svolgere le attività quotidiane. “Ero il presidente della Real Sparta” ha detto Nello Falcone questa mattina ai nostri microfoni “col nostro progetto potevamo allontanare i giovani dalle strade e accogliere molti extracomunitari senza lavoro che, giocando con noi, si facevano notare da società di categoria superiore che li tesseravano l’anno successivo garantendo uno stipendio. Ho dovuto, con le lacrime agli occhi, abbandonare i miei sogni perchè non è possibile doversi sobbarcare chilometri e chilometri per fare un allenamento, a costi esorbitanti. Ci ritrovavamo a Bolano, alle 22, con 3 gradi e mille disagi. Chi il giorno dopo va a lavorare se ne guarda bene dal rischiare una bronchite per un torneo di terza categoria”.

Una triste realtà comune a tante società che, assodata l’impossibilità di usufruire del “Volpe”, devono dividersi i pochissimi campi disponibili accettando orari scomodi. “Facciamo allenamento al De Gasperi, paghiamo quote importanti eppure dobbiamo dividere il campo con altre scuole calcio” il grido d’allarme di Giuseppe Nasti, patron dell’ASD Torrione “la prima squadra invece gioca a Giffoni, talvolta anche di sera a temperature glaciali. Siamo in tanti ed è impossibile accontentare tutti, ci mancherebbe, ma occorre una riflessione seria. Ci sono imprenditori, come me, che hanno ancora voglia di investire in questo tipo di attività. Senza ricavarci nulla e assumendosi grosse responsabilità. Lo facciamo per i nostri figli, per i giovani, per quei ragazzi che sono troppo attratti dalle realtà virtuali e che voglio riscoprano il piacere di divertirsi correndo dietro ad un pallone. Da soli, però, non possiamo fare nulla”. A proposito di De Gasperi, voci di corridoio parlano di una possibile chiusura o, più probabilmente, di un ridimensionamento legato agli alti costi di gestione. Voci, ad ora, non confermate in via ufficiale. C’è chi invece ipotizza che una nuova area interamente dedicata ai giovani e alle varie discipline sportive possa sorgere al Parco Mercatello, oggetto di un restyling a 360°. Il dato di fatto è che centinaia e centinaia di ragazzi, assorbiti da impegni scolastici o lavorativi, non possono permettersi di girovagare per la provincia, sotto la pioggia e senza rimborso spese almeno per la benzina. C’è chi ripiega sul “Figliolia” di Baronissi, chi ha scelto Pellezzano, qualcuno addirittura si è spostato in Cilento, mentre sono ormai sature le strutture di Eboli e Battipaglia laddove, oltre alla storica società locale, si sta facendo spazio a testa alta l’ASD Atletico Battipaglia 2018. Club organizzato, ricco di talenti, attivissimo sui social e pronto a mettere in campo iniziative anche a sfondo sociale. In questo caso c’è una problematica diversa: l’agibilità del “Pastena”. Stadio in grado di ospitare migliaia e migliaia di spettatori, ma chiuso al pubblico in occasione delle partite casalinghe. Un danno non di poco conto per la società, per i calciatori e per l’immagine della provincia. Anche in questo caso si attendono segnali da parte dell’amministrazione comunale.

scritto da 







Related posts