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Sistema Pagano, condanna per il cognato del giudice Politica Provincia e Regione 

Sistema Pagano, condanna per il cognato del giudice

C’è una prima condanna per il presunto “sistema Pagano”, un giro di corruttela che secondo la Procura di Napoli ruotava attorno al giudice Mario Pagano , originario di Roccapiemonte e già in organico al Tribunale civile di Salerno. È la condanna del cognato Nicola Domenico Montone , funzionario del Tribunale e all’epoca in servizio all’ufficio recupero crediti della sezione Gip. Dopo che per entrambi è stato disposto il giudizio immediato, Montone ha preferito optare per un rito abbreviato ed è stato ora condannato a una pena di poco più di due anni. Non è chiaro se tutte le imputazioni formulate dalla Procura siano state accolte, ma fatto sta che la sentenza mette un primo punto fermo in una vicenda che si articola in più stralci d’indagine. Sotto il profilo delle misure cautelari le difese segnano invece un punto a favore. Il tribunale davanti al quale è in corso l’immediato ha revocato a Pagano la misura degli arresti domiciliari, accogliendo l’istanza degli avvocati Claudio Botti e Domenico Ciruzzi e disponendo in sostituzione degli arresti la misura dell’obbligo di dimora fuori regione, che il giudice sconterà a Catanzaro. È invece tuttora pendente al Trubunale del Riesame l’appello della Procura per il sindaco di Roccapiemonte, Carmine Pagano (fratello del magistrato) per il quale gli inquirenti continuano a chiedere la custodia cautelare. E col fiato sospeso restano pure molti altri degli indagati nell’inchiesta dei sostituti procuratori Ida Frongillo e Celeste Carrano. Fonte: La Città di Salerno

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