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Sinistra Civica Plurale: “Salerno a porte chiuse” Attualità Politica 

Sinistra Civica Plurale: “Salerno a porte chiuse”

L’iniziativa “Salerno a porte chiuse” e’ il prosieguo di un percorso político
errato, che omette l’analisi del quadro sociopolitico e economico
generale nonche’ quello specifico del territorio salernitano, quindi il
tutto si riduce ad una critica sterile al cosidetto “ sistema salerno “ per di
piu’ ridotto al solo ambito dell’amministrazione comunale e alle sue
dirette diramazioni.
“Crediamo che il cosi detto “sistema Salerno” sarebbe piu’ corretto
chiamarlo “sistema De Luca” in quanto in citta’ esistono anche altri
sistemi che vanno dalle camorre ai gangli del governo e dei poteri
centrali, dalle miriadi di associazioni padronali e sindacali agli ordini
professionali ed ecclesiastici, altrimenti si corre il rischio di far intendere
che tutti questi si siano riuniti in un unico sistema.
Leggendo il documento di Attak si evince che il programma di
privatizzazione globale puntando sui comuni ha investito anche Salerno,
le date coincidono cosi come coincide la legge che da ampi poteri ai
Sindaci, in modo da poter adempiere al dettato sovranazionale, ed e’
evidente che i Sindaci nei loro territori solo hanno messo in pratica
quanto dall’alto predisposto. Se poi questo processo di privatizzazione ha
comportato fuoriuscite dalle normative delle leggi vigenti cio’ rimane un
fatto assolutamente marginale ad eventuale responsabilita’
dell’amministratore coinvolto. A nostro avviso il problema non sono le
modalita’ di gestione ma l’indirizzo delle politiche, tutte di stampo
liberista e tutte che vanno a discapito dei beni comuni e del livello di
​ vivibilita’ quotidiana dei cittadini. Qualsiasi amministrazione locale negli
ultimi 30 anni e’ stata vittima e complice di cio’, vittima delle politiche di
taglio finanziario e di privatizzazione dei servizi e complice dei diritti del
territorio e dei cittadini, gli amministratori locali si sono dovuti
barcamenare tra mille cavilli per continuare ad essere riconosciuti come
essenziali sia dai cittadini che dal potere centrale. Tra le migliaia la
vicenda delle cooperative verdi e del lotto di manutenzione spezzettato
e’ un po’ l’emblema di tutto cio’, il classsico caso dove normativa liberista
e territorio sociale vanno in contrasto, che se applicato secondo la norma
non consentirebbe di dare risposte occupazionali ai cittadini
svantaggiati.
La magistratura non puo’ aiutare a superare ne’ il cosi detto “sistema
Salerno”, ne’ il “ sistema De Luca”, ne’ il sistema italiano fatto di un
intreccio tra partitocrazia massoneria e mafie al servizio del “ sistema
liberista sovranazionale”, non puo’ perche’ non ne e’ all’altezza, in
quanto alla domanda : come mai denunce ed esposti fatti da anni e anni
solo in questi mesi sono oggetto di accertamenti; ancora non ce’ risposta.
Detto cio’ appare evidente che le organizzazioni politiche e civiche di
matrice progressista ambientalista e socialista, dovrebbero uscire
dall’inappropiato e sterile tentativo di criminalizzare le amministrazioni
locali, e concentrarsi maggiormente sui veri fattori artefici della
privatazzione dei beni e dei servizi comuni nonche’ sulla mercificazione
della vita sociale dei cittadini. Se non cambia la conformazione
socioculturale dei cittadini non cambieranno gli amministratori, se non
cambia l’Italia non cambiera’ Salerno. Pertanto invitiamo tutti ad
abbandonare le pratiche giustizialiste e in attesa che la magistratura
faccia luce sui mercatini gli alberelli e i teatrini, ad impegnarsi in analisi
realiste dei processi globali in corso, per individuare le opportune
proposte utili a sovvertire il declino globale e locale in corso e ad
organizzare un blocco sociale capace di sviluppare e implimentare un
nuiovo modello di societa’”.
Comunicato Sinistra Civica Plurale

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