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Separazione tra coniugi titolare di un affido preadottivo L'Avvocato risponde 

Separazione tra coniugi titolare di un affido preadottivo

Alla confusione che si crea nelle nostre famiglie, sempre più sottoposte ai gravami delle procedure di separazione e divorzio, si aggiungono varianti che non erano state prese in considerazione dal legislatore e, quindi, sottoposte alla valutazione equitativa e giurisprudenziale degli organi di Giustizia.

Cominciamo a pensare che tali variabili siano infinite, e questo riempie sempre di più la nostra coscienza di dubbi su quale sia la giusta direzione da seguire. Poniamo ora in osservazione un caso limite, tanto interessante da un punto di vista giuridico, quanto rattristantante per la delicatezza dell’argomento e per i coinvolgimenti psicologici che ne scaturiscono. Ci riferiamo a cosa succede e quali siano le conseguenze, se si separa una coppia di coniugi che detengono in affido preadottivo un minore.

Quale obbligo giuridico e penale hanno, tali genitori, verso il giudice che segue l’affido o verso gli assistenti sociali che seguono il minore? La fase di affidamento pre – adozione, tende a valutare l’idoneità di una coppia a creare un sano ambiente di vita per l’adotando, sia dal punto di vista affettivo che socio economico: tutto ciò nel supremo interesse del minore.

Il sopraggiungere di una separazione, è un elemento che deve, sicuramente, essere valutato dal giudice, in fase di scelta: ma non è automatico che tale evenienza precluda la capacità genitoriale dei soggetti, che non è necessariamente connessa ad un legame matrimoniale. Ovviamente riveste grossa rilevanza, per la serena crescita del minore, l’esistenza di una casa familiare che veda una presenza costante di una coppia di genitori ed una stabile relazione affettiva.

Risulta quindi essenziale, per gli organi giudiziari e di controllo sociale, essere per tempo avvertiti su tutti gli sviluppi di una ipotetica separazione, per poter seguire con maggiore attenzione le reazioni dell’adottando. Non è preclusa l’audizione dello stesso, se in età consona, per far sì che il tutto proceda di pari passo con un suo coinvolgimento e nella massima attenzione alle sue necessità.

 

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