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Scafati, il sindaco dopo l’assoluzione: “Stabilita la verità dopo anni di umiliazioni” Provincia Provincia e Regione 

Scafati, il sindaco dopo l’assoluzione: “Stabilita la verità dopo anni di umiliazioni”

Assolto dopo dieci anni da un’inchiesta sul presunto voto di scambio. Sente il cuore pieno e svuotato insieme Pasquale Aliberti, sindaco di Scafati. Si rivolge ai suoi concittadini, ai suoi amici e a tanti che lo hanno sostenuto a non mollare mai. Neppure nei momenti più bui.  “Vorrei parlarvi con leggerezza, ma non è possibile quando la tua vita viene stravolta, quando vieni trascinato nel fango, chiamato camorrista, e rimani solo con la tua voce, inascoltato. Per otto anni ho dovuto ingoiare umiliazioni, convivere con lo sguardo impaurito dei miei figli, vedere mia moglie lottare per una famiglia che sentiva franare. Mio padre è morto portandosi dietro una vergogna che non meritava, e io sono rimasto solo, spesso incapace persino di piangere. Oggi la giustizia ha detto quello che ho sempre saputo: Assolto perchè il fatto non sussiste. Ma non c’è gioia piena. Il tempo non torna, e la vergogna ha lasciato segni che nessuno potrà mai vedere. Sono grato a chi ha creduto in me, anche quando era più facile girarsi dall’altra parte, a chi ha saputo vedere la verità nel buio delle menzogne. La mia lotta, però, non finisce qui. Voglio restituire dignità a me stesso e alla nostra città, a Scafati, che ha sofferto con me, infangata com’ero io. Voglio che insieme ci liberiamo di questo peso, che torniamo a essere una comunità fiera, capace di guardarsi in faccia senza paura.
Non sono mai stato un camorrista, né un uomo che si piega al potere della malavita. Ho resistito, messo da parte il dolore e continuato a combattere. E continuerò, per me, per la mia famiglia, per tutti voi. Questo giorno è di chi ha resistito, di chi ha creduto che la verità sarebbe emersa”, scrive Pasquale Aliberti

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