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SALERNITANA 20.20: I SEGNALI DELLA SVOLTA Calcio Primo piano Salernitana Sport 

SALERNITANA 20.20: I SEGNALI DELLA SVOLTA

Vincere sapendo soffrire. E’ una delle tante svolte stagionali della Salernitana. Dopo aver trovato con il polacco Dziczek il metronomo di centrocampo che tanto le mancava, aver sistemato l’attacco grazie alla (ri)trovata vena realizzativa di Djuric ed aver rimpolpato con Aya la batteria dei difensori, la squadra di Ventura ha saputo battere l’arcigno Trapani pur non giocando la sua miglior partita stagionale, tutt’altro…Ma a differenza di quanto successo, ad esempio, contro Frosinone, Perugia ed Ascoli quando, pur in vantaggio, i granata vennero riacciuffati sul pari, questa volta, contro gli isolani, la Salernitana ha saputo resistere fino alla fine, difendendo il vantaggio minimo e portando a casa un preziosissimo risultato pieno. Un caso? Forse si, ma neanche poi tanto…. Più volte si è detto, e lo ha dichiarato anche lo stesso Ventura, che l’autostima di un gruppo rappresenta in assoluto un importante valore di riferimento, quel quid in più che ti permette anche di superare, quasi inconsapevolmente, le difficoltà che l’avversario ti propone; un fluido che dalla testa dei giocatori si trasferisce al campo, in gara. La Salernitana versione 20.20 sotto quest’aspetto è cresciuta tantissimo, ha metabolizzato evidentemente i discorsi di Ventura ed oggi viaggia sicura, pur con i suoi limiti di gioco (a fasi) e di organico (a prescindere) con piglio sicuro. Forte di queste piacevolissime scoperte, frutto evidentemente di una guida tecnica finalmente non messa quotidianamente in discussione, la Bersagliera si candida ad un ruolo da protagonista in questo interessantissimo finale di stagione. Non inganni, però, la posizione occupata in classifica (irrisori i distacchi verso l’alto e verso il basso ndr), più saggio concentrarsi sulle faccende di campo, sulla crescita di alcuni elementi e l’appannamento di altri, in generale sullo stato complessivo del gruppo. Gli attuali Akpa e Lombardi sono indiscutibilmente tra i migliori giocatori del campionato, conforta la crescita di Maistro sempre più a suo agio nel ruolo di mezzosinistro, così come la tempra di Aja che non sarà un fulmine di guerra nel momento in cui c’è da far ripartire l’azione ma risulta inesorabile in marcatura. E se Dziczek e Djuric hanno ormai guadagnato i galloni dei titolari inamovibili, farà bene il tecnico ligure a comprendere con attenzione le ragioni del vistoso calo di Kiyine, la perdurante impercettibilità di Giannetti e poi, con ancora maggiore concentrazione, ragionare sui “casi” Cerci, Hertaux e Jallow. Altre dinamiche, altre storie ancora tutte da scrivere. E’ augurabile solo il lieto fine…..

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