Referendum ex zona contesa, parere positivo della Provincia: insorge il gruppo del sindaco di Pagani
Ieri mattina la Provincia di Salerno si è espressa sul parere richiesto dalla Regione Campania
sull’iniziativa promossa da esponenti del partito democratico, capeggiati dall’Onorevole Picarone,
circa la proposta di indizione di un Referendum consultivo per la modifica delle circoscrizioni territoriali dell’ex zona contesa tra i comuni di Pagani e Sant’Egidio del Monte Albino; ciò in spregio alle risultanze di una sentenza definitiva resa dal Consiglio di Stato appena un anno fa che, in maniera chiara ed inequivocabile, restituiva alla comunità Paganese un territorio sottrattogli illegittimamente dal comune Sangiliese. L’esito della votazione è stato a favore del referendum. Il Gruppo Orizzonte Comune, composto dai consiglieri comunali paganesi Davide Nitto, Gaetano Stanzione, Luna Ferraioli e dagli assessori Carmela Ferraioli e Felice Califano, esprime fermo dissenso rispetto all’iniziativa politica regionale, e ciò per le regole poco democratiche assunte da un partito che di fatto si definisce “democratico”, ma nella sostanza non si professa tale, in quanto trattasi di un’azione in totale assenza di coinvolgimento del comune maggiormente interessato, ovvero il Comune di Pagani. Atteggiamento grave in considerazione della delicatezza smisurata dell’argomento dettata da
aspetti di natura tecnico – amministrativa legati alla vicenda.
In Provincia è andato in scena un atto di servilismo partitico che nulla ha a che fare con la
tutela degli interessi dei cittadini che risiedono nella cosiddetta ex zona contesa.
Seppur tale parere non è in alcun modo vincolante, è di tutta evidenza che l’azione messa in
campo dalla Regione Campania ed, in primis, dal Partito Democratico è volta
esclusivamente alla tutela di interessi politici ed economici che si sono consolidati negli anni
nel Comune di Sant’Egidio, che ha occupato “abusivamente” i territori dei fogli catastali 3 e
4, dopando la percezione stessa dei cittadini sulla vicenda.
L’accanimento mostrato volto al mantenimento del controllo su tali territori contesi, non è di
certo solo una questione di appartenenza; infatti, non è da escludere che il tentativo di
“riconquistare” l’ex zona contesa con il referendum popolare possa essere finalizzato a
celare enormi responsabilità della politica sul governo del territorio di dette aree.
C’è da porsi allora qualche domanda:” ma il promotore dell’azione referendaria, l’on. del PD
Franco Picarone, ha mai interpellato il Comune di Pagani che è il legittimo proprietario delle
aree?
LA RISPOSTA È NO!
Ha mai avuto un confronto con la comunità coinvolta circa le ripercussioni che si troverà
costretta a subire, in primis gli imprenditori, di poi i cittadini tutti che si ritroverebbero
nuovamente sprovvisti di uno strumento di pianificazione urbanistica?
LA RISPOSTA È NO!
Ha mai avuto modo di coinvolgere nell’iniziativa il circolo cittadino del PD, qualora
esistesse ancora in considerazione del suo rumoroso silenzio?
NON È DATO SAPERLO!
Forse la nostra Amministrazione, di natura civica, avrebbe dovuto barattare gli interessi
elettorali di qualche politico di turno cosí come fatto dai nostri colleghi sangiliesi ?
NO, non l’abbiamo fatto e non ce ne pentiamo.
La salvaguardia degli interessi dei cittadini va oltre questo tipo di volgari dinamiche di
consenso elettorale.
È evidente che la debolezza della proposta legislativa stride fortemente con il diritto all’auto
determinazione; ed è forse proprio su questo punto che vogliono spingersi, un nervo
scoperto il cui peso non sarebbe facile da gestire. L’auspicio del Gruppo Orizzonte Comune è quello che la commissione regionale competente valuti con la dovuta attenzione le motivazioni che hanno indotto la nostra Assise ad esprimere all’unanimità parere contrario all’indizione del referendum, bloccandone l’iter amministrativo. Ricordiamo a noi stessi che dietro al mascherato interesse di natura sociologica che la parte
politica utilizza quale deterrente per giustificare l’iniziativa, si nascondono ben altre
motivazioni volte a celare responsabilità, spesso gravi, di natura tecnico-amministrativa che
hanno portato a ricadute negative tangibili su tutti i comuni limitrofi alla zona d’interesse;
pertanto, anche qualora si dovesse giungere alle urne, contrariamente a quanto accennato
nella proposta referendaria, il voto va esteso ad entrambi i comuni nella loro totalità degli
aventi diritto al voto”, scrivono dal gruppo Orizzonte Comune De prisco Sindaco i Consiglieri , gli assessori Luna Ferraioli, Carmela Ferraioli, Gaetano Stanzione, Felice Califano e Davide Nitto