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Procuratore Aggiunto di Avellino Paolo D’Onofrio indagato per concussione Italia e Mondo 

Procuratore Aggiunto di Avellino Paolo D’Onofrio indagato per concussione

Il procuratore aggiunto di Avellino, Paolo D’Onofrio, è indagato a Roma con l’ipotesi di accusa di concussione. Si tratta del filone d’indagini relativo alle intercettazioni dell’imprenditore napoletano Di Leva.
Paolo D’Onofrio, magistrato di spicco nella lotta ai clan della camorra, da tempo chiuso in una vita blindata perché finito nel mirino dei killer del clan Sarno, deve chiarire i termini di una telefonata fatta all’ex sindaco di Piano di Sorrento, Pasquale D’Aniello (non indagato), con la quale chiedeva la riparazione di una barca, in uso al magistrato in servizio ad Avellino ma non di sua proprietà.
A dare la notizia dell’indagine è stato lo stesso Paolo D’Onofrio, rivelando l’avviso ricevuto ad amici più stretti.
“Sono sereno”, ha spiegato il Procuratore aggiunto di Avellino, “chiarirò ogni aspetto di questa vicenda”. Nel filone madre dell’inchiesta c’è un ex senatore di Forza Italia, l’armatore Salvatore Di Lauro, e un giudice, Andrea Nocera, fino a poco tempo fa capo degli ispettori del Ministero di Grazia e Giustizia. Incarico che ha lasciato non appena raggiunto dalla notizia delle indagini. I legali di Nocera, però, ribadiscono che il loro assistito non ha ricevuto alcun atto ufficiale. Sullo sfondo inchieste sugli affari degli imprenditori che si sospetta siano state in qualche modo ammorbidite, anche con il presunto aiuto di un colonnello della Guardia di Finanza, Gabriele Cesarano, attualmente in servizio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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