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Pregliasco: “Curva in crescita, ma lineare. Picco tra 7 giorni” Attualità Primo piano 

Pregliasco: “Curva in crescita, ma lineare. Picco tra 7 giorni”

Il virologo dell’Università degli studi di Milano e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi, commentando i dati sulla pandemia in Italia, spiega ai microfoni di Sky Tg24: “Siamo nella fase di plateau e bisogna insistere, questo è fondamentale”. Mentre sul periodo delle festività natalizie sottolinea: “Sarà un Natale sobrio, dipende da noi se con meno obblighi” 

“La curva del contagio è ancora in crescita, ma è una crescita lineare. Direi che dobbiamo aspettarci ancora una crescita e arrivare spero al picco entro una settimana”. “La curva – ha aggiunto – sarebbe stata esponenziale, invece con le disposizioni abbiamo creato una curva che è una collina. Siamo nella fase di plateau e bisogna insistere, questo è fondamentale”.

Sul Natale “è difficile fare previsioni così a lungo termine, tutto dipenderà dai risultati e dall’impegno di tutti noi, cittadini e istituzioni. L’emergenza non è scavallata, ma quasi. Su questo dobbiamo essere tutti confidenti per un futuro più sereno. Siamo nella fase di picco, ho visto dati che mi rasserenano ad esempio nel numero di chiamate d’ambulanza in Lombardia, si vede un evidente decremento da alcuni giorni”, ha precisato Pregliasco. “È una situazione  – ha spiegato – che vede Lombardia, Campania e Piemonte ancora coinvolte pesantemente, però si vedono plurimi segnali di raffreddamento della crescita. Questo è un aspetto positivo che a mio avviso dimostra l’efficacia delle disposizioni e il fatto che noi cittadini, un po’ obtorto collo e con la sofferenza dei lavoratori delle attività colpite, stiamo lavorando al meglio. E questo è ciò che dovremo fare per darci una speranza di un Natale sobrio, magari meno impegnato dal punto di vista degli obblighi e delle disposizioni”.

“Più insistiamo in questo momento e più otterremo risultati per rasserenarci nel prossimo futuro. È chiaro che la sofferenza delle attività industriali, dei cittadini che in questo momento rispetto alla prima ondata sono più insofferenti, è un elemento che può far pensare alla riduzione di alcune disposizioni sui territori meno colpiti. Questo non è di mia competenza, ma potrebbe esserci un allentamento andando a vedere la situazione delle varie province. Però deve essere una decisione davvero concordata con tutti i livelli istituzionali. Ci vuole chiarezza, non polemica e contestazioni, serve una voce unica che sia corale”, ha aggiunto poi Pregliasco, commentando le richieste di alcune Regioni, come la Lombardia, classificate come rosse, di poter ottenere degli allentamenti prima di quindici giorni di dati in calo.

Poi un passaggio anche sui vaccini. “Il vaccino di Moderna è più maneggevole dal punto di vista della catena del freddo, quello di Pfizer è, diciamo, più complicato perché necessita di temperature più basse. I risultati clinici sono interessanti, sono elementi che vanno ancora ulteriormente valutati ma credo siamo ormai all’ultima raccolta di dati. L’effetto di sanità pubblica delle campagne di vaccinazione con questi vaccini e di altri in arrivo lo vedremo nel corso del 2021, perché servirà l’organizzazione, la logistica, il coinvolgimento delle persone, anche quella quota del 30% di italiani scettico sul vaccino”, ha sottolineato Pregliasco.

Infine, sui test fai-da-te, l’esperto ha spiegato: “Sono un elemento complementare. I tamponi molecolari rimarranno il riferimento per eseguire una diagnosi a livello ospedaliero, ma i test aiuteranno a ridurre quell’ansia da parte dei cittadini che, spesso abbiamo visto nel recente passato, ha determinato code inenarrabili per eseguire i tamponi. Questo test potrebbe rendere meno ansiogena l’attesa del tampone”.

mm

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