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Per la DIA la criminalità nel salernitano cerca sempre più di condizionare gli enti pubblici per insinuarsi nella attività degli appalti, dei servizi e del commercio Cronaca Primo piano 

Per la DIA la criminalità nel salernitano cerca sempre più di condizionare gli enti pubblici per insinuarsi nella attività degli appalti, dei servizi e del commercio

E’ stato resa pubblica la relazione della Direzione Investigativa Antimafia già presentata in parlamento e posta all’attenzione anche del ministro dell’interno sulla mappa della criminalità sul territorio ma anche sulle attività svolte ed i risultati conseguiti.

Nella parte della relazione che riguarda la provincia di Salerno e si riferisce al II semestre 2018, secondo la Dia, “gli assetti della criminalità organizzata variano a seconda delle aree geografiche su cui insistono i gruppi. L’azione repressiva ha consentito, negli anni, di ridurre la capacità operativa di diversi clan, sradicando dal territorio i capi e gli affiliati dotati di maggiore carisma criminale. Tali fattori hanno indotto altri affiliati a collaborare con la giustizia, generando un “vuoto di potere”, che avrebbe favorito l’ascesa di giovani spregiudicati, alla guida di gruppi protesi essenzialmente a ritagliarsi spazi sul territorio mediante azioni violente. Accanto a questo fenomeno, va evidenziata la capacità di rigenerazione interna delle organizzazioni storicamente più radicate, che hanno sviluppato, accanto agli affari illeciti “tradizionali” (traffico di sostanze stupefacenti, in particolare), tecniche sempre più efficaci di infiltrazione del tessuto socio-economico, politico e imprenditoriale, che hanno portato al controllo di settori nevralgici dell’economia provinciale. Tra questi, si segnalano la costruzione di opere pubbliche, la fornitura e la gestione dei servizi, ottenuti anche attraverso il condizionamento di Enti territoriali locali. Si segnalano, poi, altre manifestazioni criminali legate alla commissione di reati contro la persona ed il patrimonio (rapine, anche in danno di furgoni portavalori), nonché truffe ai danni dello Stato, delle assicurazioni e di singoli cittadini567. Si tratta di condotte di minore spessore criminale, comunque in grado di assicurare un profitto adeguato. Continuano a essere largamente praticate anche l’usura e l’esercizio abusivo del credito, che costituiscono un vero e proprio mercato finanziario parallelo”.

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