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Pastore evangelico salernitano a processo, le accuse di una madre: «Ha abusato di me dicendo che era un angelo» Cronaca Primo piano 

Pastore evangelico salernitano a processo, le accuse di una madre: «Ha abusato di me dicendo che era un angelo»

Iniziato il processo a carico del pastore evangelico G.C., 86 anni, residente a Conza della Campania. L’imputato  è accusato di riduzione in schiavitù. I racconti delle vittime sono davvero sconvolgenti. La principale accusatrice del pastorè una madre 45enne, che avrebbe subito violenze sessuali dal 1999 al 2012. La donna si era convertita alla religione evangelica dopo aver sposato un uomo molto devoto e si era piegata ad acconsentire alle richieste del capo spirituale perché “se avesse disubbidito, morti e sciagure si sarebbero abbattute sulla sua famiglia”. La 45enne ha sopportato fino al momento in cui il prete non avrebbe rivolto le sue attenzioni verso la figlia minorenne. A quel punto, l’amore di una madre ha prevalso anche sulla paura delle ritorsioni, e si è rivolta ai carabinieri.  «Era un uomo di grande carisma, noi lo vedevamo come una divinità. Obbedivamo a tutto ciò che ci diceva. Sono stati anni terribili, fatti di violenze sessuali e psicologiche. Ho iniziato a frequentare il gruppo religioso all’età di 15 anni. A questa età sono iniziati anche i rapporti sessuali, poi proseguiti anche dopo essermi sposata. Qualche anno fa mi sottoposi a delle analisi e ho scoperto di aver contratto un’infezione. G. mi costringeva ad avere rapporti sessuali non protetti, sostenendo di essere un angelo», ha detto la donna.

 

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