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Palumbo sfiduciato a Capaccio Paestum, il sindaco: «Firme comprate» Politica Provincia e Regione 

Palumbo sfiduciato a Capaccio Paestum, il sindaco: «Firme comprate»

È giunta al capolinea l’era Palumbo, a Capaccio Paestum. Lunedì mattina, dinanzi al notaio Antonio Paolino , nove consiglieri comunali hanno rassegnato le proprie dimissioni. Si tratta di: Luca Sabatella, Pia Adinolfi, Pasquale Mazza, Pasquale Accarino, Alfonsina Montechiaro, Angelo Merola, Fernando Maria Mucciolo, Carmelo Pagano e Francesco Petraglia . Firme, che di fatto hanno portato alla decadenza dell’intero Consiglio comunale e del sindaco Franco Palumbo . Un’amara vigilia di Natale quindi, per l’ex sindaco per una decadenza che però era già nell’aria. A reggere le sorti dell’amministrazione Palumbo, c’era di fatto solo Mazza, che pochi giorni fa era passato tra le fila della maggioranza, per poi tornare sui suoi passi, apponendo la sua firma, che insieme a quella dei sei dissidenti (Accarino, Montechiaro, Merola, Mucciolo, Pagano e Petraglia) e dei due consiglieri di minoranza (Sabatella e Adinolfi) ha sancito la fine della consiliatura, dopo solo un anno e mezzo di mandato. Dure le accuse che Palumbo ha lanciato all’indirizzo dei dissidenti, durante la conferenza stampa, operata nel pomeriggio di lunedì scorso: «La mia unica colpa – ha riferito – è stata quella di aver alzato un muro tra me e quelli che inseguivano interessi personali, un manipolo di traditori che hanno pugnalato alle spalle un’intera comunità, offrendo soldi ai consiglieri in cambio della mia testa. È una denuncia che faccio alla popolazione ed alla magistratura. Ho le prove e mi aspetto che questa gente venga arrestata per associazione per delinquere». Palumbo ha poi aggiunto: «Sono stato eletto con un obiettivo ben preciso: il rinnovamento, ci sono riuscito solo a metà. Ma continuerò in questa direzione, sperando che i cittadini ricordino quanto queste persone sono state capaci di fare». Ha fatto poi un accenno alla questione appalti: «In campagna elettorale si era parlato di compiere la rotazione dei funzionari. Lo abbiamo fatto, in particolare, con l’ingegnere Carmine Greco , dopo il disastro del depuratore e non solo. Abbiamo messo a capo dei Lavori pubblici, il marito di un magistrato. I traditori hanno insistito affinché alcuni appalti fossero gestiti da Greco. Ma il sindaco, con la schiena dritta, si è opposto. E avete visto cosa è successo». Quindi un riferimento ai lavoratori della Paistom: il progetto di creare delle cooperative nelle quali far confluire i circa cento lavoratori della società in house capaccese, non si è concretizzata e la proroga operata con la Tempor è in scadenza. «Il mio pensiero va alle decine di lavoratori con i contratti in scadenza e alle loro famiglie, in apprensione ». L’ex primo cittadino ha già lanciato la prossima campagna elettorale: «Questo è un fermo tecnico, solo per eliminare via la spazzatura dalla politica». Sulla vicenda è intervenuto Tommaso Battaglini , presidente di Sos Impresa Salerno: «Se è stata violata la legalità, allora è doveroso che la denuncia di Palumbo non cada nel vuoto e che si faccia chiarezza». Già oggi potrebbe essere nominato il commissario prefettizio, possibili elezioni ad aprile. Fonte: La Città di Salerno

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