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Pagani. Un Giovedì Santo che stavolta…fa un po’ male Provincia e Regione 

Pagani. Un Giovedì Santo che stavolta…fa un po’ male

Stavolta fa male.
Fa male perché questa pandemia ci sta impedendo di vivere quelle che sono le nostre più intime tradizioni.

Fa male perché sembra allontanarci da ciò che da sempre è una liturgia che ci coinvolge, che si attende per un anno intero e che, al suo arrivo, scorre via troppo velocemente, quasi fuggendo, senza che la si riesca ad assaporare come meriterebbe.

Stasera Papa Francesco, con la Messa in Coena Domini, ha aperto ufficialmente il periodo più importante per la vita di ogni cristiano: il Triduo Pasquale. Non è mia intenzione fare una lezione di catechismo, non ne sarei all’altezza, però…voglio ricordare con voi cosa significa tutto ciò.

Lo scorso anno, di Giovedì Santo, eravamo tutti in chiesa per la “Lavanda dei Piedi”, quel gesto così speciale che catturava lo sguardo e l’attenzione di tutti. Ognuno di noi restava come incantato ad osservare il celebrante lavare i piedi a 12 uomini, giovani e non, scelti per stare sull’altare. Ognuno seguiva, poi, la deposizione dell’Ostia nell’altare della reposizione. Poi, l’adorazione.

Adorazione che per un paganese significa #struscio. Sì, “struscio”. Perché… in quella serata, sacro e profano si miscelavano secondo un dosaggio di anno in anno sempre nuovo.
Si usciva, per fare il giro delle chiese, per vedere come avevano allestito gli altari le parrocchie vicine e…perché no, stilare anche una personale classifica del “sepolcro” (sì, per molti si chiamano ancora così!) più bello.

Ciò che mi piaceva dello “struscio” era il fatto che tutti erano in strada, a chiacchierare. Si coglieva l’occasione del Giovedì Santo per uscire, col proprio fidanzato, la propria fidanzata, moglie, marito, amici…e si stava lì.
Magari riabbracciando anche persone con le quali non ci si vedeva da tempo.

Entrare alla chiesa madre del Corpo di Cristo, poi, era l’emozione più bella. Sì, perché da un lato c’era l’altare, dall’altro (già pronto), il Corpo di Cristo. La bellissima statua che viene portata in processione a Pagani nel venerdì santo.

Poi ci si fermava a mangiare una pizzetta, prendere un caffè, scambiare qualche battuta, dirsi “se non ci vediamo a Pasqua…tanti auguri!” e…perché no, anche pregare.

Strade #vive ma non chiassose.

Nel giovedì santo il #cuore di Pagani cominciava a #battere ancora più #forte, a farsi sentire.

Quest’anno sarà diverso.
Le strade sono vuote, gli altari non sono stati allestiti. Nessuno potrà passeggiare.
Sarà una notte silenziosa, quella per la mia città. Una notte di attesa, che purtroppo non culminerà con la grande processione che si sarebbe dovuta tenere domani. Una processione che si attende per un anno intero perché è il preludio di un’altra festa ancora più intimamente “paganese” (sì…perché venerdì prossimo si sarebbero aperte le porte del Santuario della Madonna delle Galline, la Mamma di tutti i paganesi).

Domani il Gesù Morto non uscirà. Ma questa, è un’altra storia.

E’ per questo, allora, che lancio un’idea: stasera videochiamiamoci, tutti.

Parliamo, chiacchieriamo così come avremmo fatto se questo brutto mostro non ci fosse stato.
Facciamoci sentire…ma soprattutto, #preghiamo.
Come dovremmo fare sempre.

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