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Pagani. Covid19 e cerimonie, Striano scrive al Vescovo Attualità Provincia e Regione 

Pagani. Covid19 e cerimonie, Striano scrive al Vescovo

“Far partire da subito le Prime Comunioni attenuerebbe il danno economico per noi aziende ed eviterebbe anche assembramenti di bambini nei mesi invernali”.
Rompe il ghiaccio così Sabrina Savastano, imprenditrice di Striano Babies di Pagani, in merito alla notizia delle messe di Prima Comunione ‘autorizzate’ dal prossimo mese di ottobre.
La Savastano, in una missiva, ha chiesto al vescovo della diocesi di Nocera-Sarno Giuseppe Giudice di rivedere le proprie decisioni in merito alle messe di Prima Comunione. Anticipandole ai mesi estivi di luglio, già in corso, Agosto e Settembre.
Tutto è partito dalla comunicazione di Giudice di ‘autorizzare’ le messe di Prima Comunione a partire dal prossimo mese di ottobre. Alcune famiglie hanno comunicato ai parroci della zona il desiderio di cogliere quest’opportunità, mentre molte altre hanno rimandato tutto al prossimo anno.
La situazione, insomma, è cambiata di poco: le aziende che si occupano delle cerimonie ‘estive’ stanno facendo i conti con una difficilissima ripresa economica. La crisi sta investendo le grandi aziende e le grandi firme, ma ripercussioni serie le stanno vivendo soprattutto i piccoli imprenditori. Tanti, forse troppi, i ricevimenti annullati, con abiti, e bomboniere al seguito. E nel clima di incertezza e di poca incisività soprattutto della voce delle associazioni di categoria, il gruppo di Striano Babies ha preso carta e penna e ha scritto direttamente al Vescovo Giuseppe.
“Vorremmo capire le ragioni per cui ha deciso di far iniziare le Comunioni solo ad Ottobre – le parole dell’esponente di Striano Babies – avendo appreso da colleghi di altre regioni che le stesse iniziano già da Luglio. Far partire da subito le Comunioni, non solo avrebbe attenuato l’enorme danno causato dal Covid-19 nel nostro settore e nel suo indotto ma avrebbe anche consentito a tutti quelli che volevano che il rito si celebrasse quest’anno di non affollarsi nel mese di Ottobre, tra l’altro dopo che i ragazzi hanno iniziato, si spera, l’anno scolastico. I corsi di preparazione al rito (mancavano solo pochi mesi per ben 3 anni di partecipazione) potevano essere benissimo colmati con poche sedute straordinarie data l’emergenza sanitaria che ha visto coinvolto il nostro Paese, così come si sono mosse giustamente le altre Diocesi.
Voglia Vostra Eccellenza Reverendissima, interpretando le esigenze del mio settore e non solo, accogliere i sensi della mia rispettosa e devota considerazione al fine, se possibile, di modificare la sua decisione nel rispetto sia delle esigenze economiche che di quelle primarie della salute pubblica”.

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