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Paganese, carica Trapani: “Ce la giocheremo con tutti” Calcio Lega Pro Sport 

Paganese, carica Trapani: “Ce la giocheremo con tutti”

E’ il presidente di club di serie C più longevo, quasi tre lustri di militanza in terza serie. Raffaele Trapani, patron della Paganese, è al capezzale della società azzurrostellata da quasi un ventennio. Quarantasette giorni di D e, poi, il reintegro nei quadri della C con la riammissione. “E’ stata davvero un’estate molto rovente – commenta il patron azzurrostellato – la disfatta di Bisceglie, la corsa contro il tempo per gli incartamenti necessari, tutti gli adempimenti relativi allo stadio in quel momento interessato dai giochi universitari, i lavori allo stadio, davvero, giorni in cui si è lavorato tutti con un solo obiettivo nella mente: la riammissione. Quando il Consiglio Federale ha ratificato il tutto, c’è stata una vera e propria esplosione di gioia per tutti coloro che si erano prodigati affinché potessimo rientrare dalla porta principale in quel che è considerato davvero una B2”. Una volta riammessi, la costruzione della squadra e la promessa fatta ad alcuni calciatori dello scorso anno di una riconferma in caso di permanenza in C. Stendardo, Capece, Schiavino, Carotenuto, capitan Scarpa, Perri e Acampora, prima passato alla Sicula Leonzio e poi tornato alla casa madre, Gaeta ma non Cristian Cesaretti, passato al Gubbio e gratificato di un buon contratto biennale dagli umbri e poi in sede di calciomercato, ad un passo dal clamoroso ritorno. “Abbiamo dovuto fare tantissime rescissioni – chiosa Trapani – per mettere i conti a posto e farci trovare pronti nel momento in cui eravamo alla stretta dei sacchi. Cristian, purtroppo non ha potuto attenderci perché il Gubbio gli ha fatto un contratto molto vantaggioso dopo la buona annata dello scorso anno, nonostante la retrocessione. Abbiamo allestito con tantissimi sacrifici una squadra che può giocarsela con tutti e, le prime giornate di campionato lo dimostrano. Con un pizzico di fortuna – prosegue Trapani – al posto dei punti attuali potevamo averne almeno sette. Ma il calcio è questo e bisogna accettare i verdetti del campo”. (fonte La Città)

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