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Deve pagare 4mila euro per aver contestato il voto della maturità Cronaca Primo piano 

Deve pagare 4mila euro per aver contestato il voto della maturità

Un’ex studentessa di Teggiano è stata condannata a pagare 4mila euro per aver contestato il voto della maturità. Come scrive il quotidiano Le Cronache oggi in edicola i fatti risalgono all’anno scolastico 2008/2009. Ammessa con la media di 8,6 all’esame, con i crediti ottenuti durante il triennio le fu dato il voto di 93 su 100. Un risultato non ritenuto corretto dalla ragazza che ha deciso di rivolgersi alla giustizia amministrativa. 

I giudici in primo grado evidenziarono alcune contraddizioni, come il tempo della prova orale ben più lungo (un’ora e trentacinque minuti contro il limite di 50 autoimposto dai membri della commissione) rispetto alla norma, il voto (di 26) non in linea con quanto risultante dalla scheda d’esame e la scheda del colloquio non allegata al verbale.

Il Tar nel 2011 accolse il ricorso limitatamente alla rettifica del voto attribuito che vide il punteggio della prova orale salire da 26 a 27. Non soddisfatta la ragazza ha deciso di rivolgersi al Consiglio di Stato. Una scelta che però la vede condannata a pagare 4mila euro di spese processuali in favore del Ministero dell’Istituzione Università e Ricerca. «I giudizi espressi dalla commissione per gli esami di maturità – si legge nella sentenza – sono connotati da discrezionalità tecnica. Sicché sono inammissibili ed in ogni caso infondate le censure”







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