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Odissea di una giovane madre salernitana contagiata da covid: “Abbandonata al proprio destino” Attualità Provincia Provincia e Regione 

Odissea di una giovane madre salernitana contagiata da covid: “Abbandonata al proprio destino”

Lettera di una familiare di una giovane madre con due figli piccoli e contagiata dal covid. Denuncia di essere abbandonata al proprio destino, solo un sacerdote ha dato lei una manom

“Scrivo per raccontare l’odissea vissuta in quest’ultima settimana da una giovane madre salernitana.
La donna, residente a Salerno, madre di due bambini, rispettivamente di 3 e 6 anni (con quest’ultimo affetto da serie patologie), risultata positiva ad un test-covid effettuato in data 8 gennaio 2022, si è ritrovata completamente abbandonata al suo destino.
Dopo aver contattato invano polizia municipale, polizia, carabinieri, asl, usca, guardia medica, protezione civile, croce verde, croce rossa , croce bianca, medico di base etc… nonchè gli svariati numeri nazionali messi a disposizione per fronteggiare l’emergenza covid, si trova ad oggi a non aver ricevuto ancora il benché minimo aiuto.
La donna è confinata in casa da una settimana con tutto il nucleo familiare, marito compreso – unico a lavorare – non essendo automuniti, è impossibilitata a recarsi all’Usca coi bambini per effettuare i tamponi di rito.
Faccio notare l’ingiustizia che è costretto a subire chi – come lei – non essendo in possesso di un mezzo proprio (per motivi economici) è costretto a recarsi in centro d’analisi/laboratori/farmcie a pagamento mentre coloro che sono in possesso di un’auto ricevono gratuitamente.
L’unico aiuto concreto per questa famiglia è venuto da un prete locale della parrocchia di Capriglia, che non ha esitato a portare *di persona* alla famiglia medicinali e beni di prima necessità.
Per concludere voglio precisare che la persona in questione non richiede aiuti economici o materiali ma solo l’assistenza che le spetterebbe di diritto: l’assistenza domiciliare o in alternativa qualcuno che possa aiutarla a recarsi all’usca – avendo – per inciso – l’obbligo del medico curante. La donna e i suoi bimbi hanno necessità di effettuare al più presto il tampone per poter ritornare ad una vita normale: aggiungo che il bimbo affetto da patologie, a causa di questa diffusa inefficienza del sistema, ha perso preziosi giorni di scuola e di terapie riabilitative in centri specializzati.

*il paradosso è che le persone in possesso di automobile (si presume, dunque, abbienti) possono accedere gratuitamente ad un servizio (tamponi dell’Usca) che ai non-automuniti è interdetto*

*non automuniti che sono costretti – perché abbandonati a loro stessi in questo sistema che sembra conoscere solo il metodo dello ‘scaricabarile’ – a recarsi autonomamente in farmacie/laboratori d’analisi … ad effettuare tamponi a pagamento”

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