“No al divieto di sfamare i randagi”: anche l’Associazione Verde & Azzurro scrive al Comune di Sant’Arsenio
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L’Associazione Romana di Volontariato “Verde & Azzurro”, attraverso il suo presidente Valerio Arenare (originario del Vallo di Diano, ha inviato una lettera formale al Comune di Sant’Arsenio per chiedere l’annullamento o la modifica dell’avviso pubblico affisso l’8 luglio 2025, con cui si “invita” la cittadinanza a non alimentare gli animali randagi su suolo pubblico, prevedendo sanzioni per i trasgressori.
Quella dell’associazione guidata da Arenare è solo l’ultima tra le numerose prese di posizione che stanno giungendo in queste settimane da parte di realtà animaliste, locali e nazionali, indignate per un provvedimento considerato privo di fondamento normativo e contrario al buon senso. “Quel che il Comune presenta come un invito – ha dichiarato Valerio Arenare – è in realtà una misura repressiva e pericolosa, che penalizza chi si prende cura degli animali abbandonati, e peggiora la condizione già drammatica dei tanti randagi presenti sul territorio. Il tutto in aperta violazione delle leggi che tutelano i cosiddetti ‘cani liberi accuditi’ e il diritto dei cittadini a occuparsi di loro”.
Nella missiva, l’Associazione Verde & Azzurro propone invece un approccio costruttivo e responsabile, invitando l’amministrazione comunale a monitorare il fenomeno del randagismo, promuovere sterilizzazioni, adozioni, microchippature e campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono e il maltrattamento, coinvolgendo associazioni e cittadini in un percorso condiviso. “Un’amministrazione coscienziosa – si legge nella lettera – non vieta di nutrire un cane affamato, ma si impegna a proteggerlo e a offrire alternative concrete. Il randagismo si combatte con l’etica, non con i divieti.”
L’associazione si dice disponibile a collaborare con il Comune per costruire insieme soluzioni efficaci e rispettose della vita animale, e invita l’amministrazione a rivedere quanto prima il contenuto dell’avviso, per restituire dignità e umanità a una comunità che vuole essere parte della soluzione, non del problema.





