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“Niente ricorso, vado in carcere”. Lo scrive l’ex sindaco Aliberti Politica Primo piano 

“Niente ricorso, vado in carcere”. Lo scrive l’ex sindaco Aliberti

L’ex sindaco di Scafati Pasquale Aliberti preferisce il carcere e rinunciare al ricorso in Cassazione pur di avere la possibilità di difendersi in un processo. È quanto lo stesso Aliberti afferma in una lettera indirizzata al proprio legale, l’avvocato Silverio Sica e pubblicata sul proprio profilo facebook.

“Dopo due anni e mezzo di indagine e 18 mesi trascorsi a difendermi da una misura cautelare io sono stanco, ho la morte nel cuore, le cicatrici che mi bruciano e un buio dentro che mi sta consumando giorno per giorno distruggendo me, la mia famiglia e soprattutto i miei due splendidi figli Nicola e Rosaria che più di tutti stanno subendo sulla loro pelle una violenza mediatica che non ha precedenti.
Caro avvocato Sica Le scrivo per chiederle di chiudere qui questa mia agonia , di evitare il ricorso in Cassazione al dispositivo del Riesame e di attendere i 10 giorni che la legge prevede affinché io venga portato nel più vicino carcere di Fuorni. Glielo chiedo nel rispetto dei miei familiari e di quanti soffrono per la mia vicenda giudiziaria e per le mie condizioni psicofisiche che ormai sono andate oltre i limiti della vivibilità.”

Venerdì scorso il tribunale del Riesame di Salerno ha accolto le richieste della Procura antimafia disponendo il carcere per l’ex primo cittadino di Scafati. Pasquale Aliberti è indagato per violazione della legge elettorale, con l’aggravante del metodo mafioso e per scambio elettorale politico-mafioso. Con lui sono indagati anche Luigi e Gennaro Ridosso. Per il primo il Riesame ha disposto il carcere per il secondo, ritenuto elemento di spicco dell’omonimo clan, i domiciliari.

 







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